Sarà la legge Finanziaria regionale più scarna di sempre. Solo pochi articoli considerati cruciali con l’accantonamento di tutti gli altri. E il bilancio sarà legato a questa finanziaria di sopravvivenza.
La decisione è arrivata ieri sera dalla conferenza dei capiguppo dopo che dall’aula è emerso in maniera chiara che non c’è e non ci potrà essere un accordo nella maggioranza per fare in tempo il documento di programmazione economica per la spesa regionale del 2017.
Tutto sarà affidato a provvedimenti tampone, di mera sopravvivenza della Regione e poi toccherà al prossimo governo ed al prossimo Parlamento che si insedieranno a novembre, disegnare una nuova Regione anche se, in due mesi, è difficile che lo si possa fare. Insomma anche nell’ultimo anno questa legislatura decide di derogare e rinviare tutto al 2018.
In poche parole il 2017 sarà un anno di inutile transizione, senza scelte politiche, senza soldi da spendere, senza una visione di futuro.
Un tentativo, in realtà, probabilmente sarà fatto, con l’analisi delle norme collegate che potranno essere vagliate dal Parlamento siciliano a maggio. Si tratterà di una serie di scelte che, di fatto, modificheranno subito bilancio di previsione e finanziaria. Una sorta di variazione del bilancio appena approvato. Una volta le variazioni non si fcevano prima di ottobre, poi si sposto questo termine a luglio e le variazioni raddoppiarono. Ora se ne fanno due o tre o anche quattro l’anno.
La scelta dipende anche dal fatto che in assenza di un accordo e visto che domenica il Pd sarà impegnato nelle Primarie di fatto resta solo oggi per votare qualcosa e, al massimo, domani anche se è sempre possibile una ‘puntata’ nella giornata di sabato.
Entro oggi, dunque, saranno messi al voto 12 articoli. Si tratta, oltre che del già approvato articolo 2 della scorsa settimana, degli articoli 1 e 3 accantonati, di 6, 8, 12, 13 e 15 e poi di 22, 23, 26 e 34. Ma insieme agli ‘irrinunciabili’ della Finanziaria la conferenza dei capigruppo ha pelevato anche 4 norme dal collegato che riguardano i Fondi comunitari ovvero la proroga della tabella H fino al 30 giugno, la convenzione per la nuova partecipate Cas – Anas, lo scippo al Fondo pensioni per riacquistare gli immobili regionali e forze anche per finanziare altro.
Le norme essenziali che verranno vagliate si possono riassumere in trasferimenti a Comuni e Province, salvaguardia del personale delle partecipate, fondi per forestali e consorzi di bonifica, stipendi per i dipendenti regionali e spese fisse e obbligatorie.
Tutto il resto è rinviato ma non gli articoli che riguardano la spesa per la pubblicità istituzionale sui giornali (e come dimenticare questi provvedimenti sotto elezioni) mentre per la norma che riguarda la definitiva stabilizzazione dei precari c’è un nuovo rinvio a maggio, nel collegato che diventa una enorme legge omnibus mista a variazioni di bilancio.
Oggi si vedrà se si riesce almeno a uscire da questa impasse ma la strategia è sempre la stessa: rinviare e prendere tempo. E questa volta la logica del rinvio viene portata fino alle estreme conseguenze
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