Una sforbiciata di oltre 5 milioni di euro rischia di mettere in crisi i teatri e le grandi istituzioni culturali siciliane.
È l’allarme lanciato dalla deputata del M5S all’Ars, Gianina Ciancio.
“Il taglio rispetto all’anno precedente, che riguarda lo stabile e il Massimo Bellini di Catania, il Biondo e il Massimo di Palermo, il Vittorio Emanuele di Messina, L’Inda, la Foss, Taormina Arte le Orestiadi e il Furs, è di poco più di 5 milioni e mezzo, una cifra che rischia di mettere in ginocchio questi enti, che rischiano di non poter pagare nemmeno gli stipendi”.
Per questo il M5S ha presentato un emendamento (già passato in commissione di merito e ora al vaglio della commissione Bilancio) che mira a ripristinare il contributo dell’anno scorso e a garantirne l’erogazione per un triennio.
“Una delle grosse difficoltà che incontrano questi enti – dice Ciancio – è quella di non poter contare su somme certe per poter pianificare per tempo la programmazione, cosa che è fondamentale per il tipo di attività che essi svolgono. La certezza delle somme su cui poter disporre, quantomeno a livello contabile, è fondamentale per loro e questa deve arrivare con notevole anticipo per consentirgli non solo di allestire le stagioni, ma di poterle pubblicizzare, ad esempio, con discreto anticipo anche all’estero”.
Un taglio di 3 milioni di euro è previsto dalla Finanziaria anche per i già esigui fondi per lo sport, cosa che rischia mettere in crisi le attività e l’impiantistica. Per questo il Movimento cercherà di mettere qualche pezza in sede di Finanziaria e di collegato.
“I tagli effettuati dal governo allo sport – afferma la deputata Roberta Schillaci – sono inaccettabili, trattandosi di un settore ad alto potenziale sotto vari profili. Lo sport è salute e un potente strumento di inclusione sociale ed è un valido mezzo di valorizzazione del territorio della nostra Isola, con ricadute turistiche ed economiche, capace di accrescere i livelli occupazionali, oggi ai minimi storici. Rinunciare a tutto questo è folle mi batterò allo strenuo perché questo non succeda”.
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