La finanziaria regionale appare ancora una strada tutta in salita per la sua approvazione. C’è una bozza presentata dall’assessore all’Economia Gaetano Armao ma pare che abbia scontentato tutti. Perché in questo periodo caldo pre-elettorale un po’ tutti i partiti vorrebbero metterci lo zampino sui conti della Regione. Addirittura, sulla base delle richiese di revisione formulate, si arriverebbe ad aumentare la spesa. Insomma, qualche malumore si registra in seno alla giunta guidata da nello Musumeci. I cordoni semmai dovranno stringersi e non allargarsi ma su questo punto la partita è apertissima.
L’assessore regionale deve fare i conti con i… conti. E non è per nulla facile. Anzitutto è stato confermato che il buco si aggira quasi sul miliardo di euro, milione più milione meno. Inoltre è stato evidenziato che ci sarebbero minori introiti in bilancio a causa della pandemia per qualcosa come 900 milioni di euro a cui si devono aggiungere gli appostamenti necessari come quote di co-finanziamento per i programmi europei. Di contro il governo nazionale avrebbe garantito stanziamenti per circa 800 milioni ma servirà un’intesa politica per poterli incassare. Ed è proprio l’intesa che stenta ad arrivare.
Servono soldi, servono soldi. E’ la filastrocca che il governo siciliano si sente sempre ripetere. In ultimo sono stati i sindacati a chiedere di mettere sul piatto 46 milioni di euro. Non chiedono proclami alla giunta regionale ma fatti concreti anche al fine di realizzare i progetti del Pnrr nei tempi dettati dalla legge. “I lavoratori della Regione Siciliana – è stato detto dalle parti sociali – dopo 22 anni meritano risposte chiare: l’unico modo per attuare una vera riqualificazione del personale e rinnovare il contratto è prevedere già nella Finanziaria 2022 le somme necessarie; in caso contrario, assisteremo all’ennesima presa in giro ai danni dei dipendenti. E’ inutile fare proclami sul Pnrr quando poi non si hanno le risorse umane per predisporre e realizzare i progetti nei tempi. Il Governo regionale ci convochi subito”.
Qualche settimana fa nella sala “Pio La Torre” di Palazzo dei Normanni, a Palermo, si è tenuto un incontro durante il quale le forze di opposizione all’Ars (Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Cento Passi, Verdi-Europa Verde) hanno discusso con i rappresentanti di Confindustria Sicilia di Pnrr e delle misure da proporre in vista della prossima legge di stabilità regionale. “In questo senso – hanno detto gli esponenti di opposizione – riteniamo interessante la proposta di una grande azione di ‘formazione ed aggiornamento’ dei dipendenti della pubblica amministrazione regionale, avanzata da Confindustria Sicilia. Su questo e su altri spunti emersi nel corso dell’incontro, che riguardano soprattutto il Pnrr ed i diversi processi relativi alla digitalizzazione, chiederemo di continuare il confronto in aula con il governo regionale”. Altri punti di cui si è discusso sono l’emergenza energetica per industrie e famiglie, e lo studio di un sistema di decontribuzione che potrebbe avere importanti ricadute per le imprese, per i lavoratori e sul fronte occupazionale.