Inizia la settimana cruciale per la Finanziaria della Regione siciliana. Incardinata in aula con il termine scaduto per la presentazione degli emendamenti oggi tocca agli uffici completare le procedure di ammissione e dare, così, il via libera ai lavori d’aula che entreranno nel vivo domani martedì 17 dicembre puntando a chiudere la discussione entro venerdì 20 dicembre o al massimo sabato 21.

La finanziaria regionale

La legge di stabilità si presenta formalmente snella: una ventina di articoli con una formulazione semplice intorno alla quale non dovrebbero esserci particolare difficoltà. i nodi saranno sugli emendamenti aggiuntivi. un maxi emendamento governativo ed uno parlamentare nei quali confluiscono un po’ tutte le richieste provenienti dai gruppi se non dai singoli parlamentari.

Compare il tesoretto

Intanto gli uffici di via Notarbartolo scoprono un tesoretto nelle casse regionali. Si tratta di circa 50 milioni di euro potranno essere utilizzati per la manovra. In parte andranno probabilmente a coprire le varie richieste d’aula ma la regione punta ad usarli per dare respiro ulteriore al mondo imprenditoriale.

Ulteriore perchè nonostante la fine dell’anno prti verso la chiusura della cassa regionale nelle ultime settimane la Regione ha dato una accelerazione ai pagamenti nei confronti di imprese creditrici di beni, servizi e lavori. Il passaggio successivo è tecnico: avendo abbattuto il debito d’esercizio  (i pagamenti in sospeso) in manovra non è più obbligatorio l’accantonamento di garanzia ed ecco che si sbloccano i 50 milioni.

La manovra a blocchi

Al tesoretto da 50 milioni potrebbero aggiungersi ulteriori fondi che potrebbero far salire la disponibilità aggiunti fino a 75 o anche a 100 milioni portando la manovra complessi da 600 a 700 milioni per effetto dello sblocco di altri accantonamenti e per il ricalcolo dei residui riutilizzabili  derivanti dalla chiusura del bilancio triennale. Articolati passaggi tecnici che permetteranno, con tutta probabilità, di utilizzare maggiori risorse derivanti dai così detti fondi globali non utilizzati e non vincolati e dunque impiegabili nel 2025.

La manovra viene divisa, dagli uffici dell’assessorato all’economia, in tre blocchi. Dei 700 milioni c’è un primo blocco del 10%, pari a circa 70 milioni che sarà vincolato a spese obbligatorie a partire dalle aggiuntive della sanità (Ci sono spese da recuperare anche degli anni passati); la manovra vera e propria che vale  circa 350 milioni di euro di spese generali necessarie; c’è poi un tesoretto da circa 80 milioni messo a disposizione dei maxi emendamenti per accontentare le richieste parlamentari e fluidificare l’iter della manovra.

Sulla parte restante ci sarà da discutere ma c’è da ricordare anche che il disavanzo regionale, per quanto abbattuto in maniera consistente, non è ancora azzerato e il governo vorrebbe destinare una parte delle risorse anche a questo aspetto perché chiudere il capitolo disavanzo significherebbe liberare l’amministrazione da una palla al piede annosa e pesante

 

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