Non c’è traccia della legge di bilancio di previsione 2017 e della Finanziaria regionale ‘tecnica’ in Assemblea Regionale siciliana. Nonostante l’annuncio di approvazione in giunta sabato pomeriggio e nonostante un testo che circola in ‘bozza’ da ieri, agli uffici dell’Ars non è stato trasmesso alcunché.
Da Palazzo d’Orleans precisano che anche il presidente della Regione nell’annunciare l’approvazione aveva parlato di trasmissione al Parlamento per martedì e dunque non c’è, di fatto, alcun ritardo. Ma se la Finanziaria è stata approvata e visti i tempi strettissimi nei quali il Parlamento dovrebbe trattarla perchè indugiare ancora?
“Sia chiaro – dice a BlogSicilia il Presidente della Commissione Bilancio Vincenzo Vinciullo – ci sono tempi tecnici e normativi da rispettare. Ho già convocato per domani la Commissione ma non essendo ancora arrivato alcun documento non credo che potremo avviare la discussione”.
I tempi tecnici a cui si riferisce Vinciullo sono chiaramente codificati dal regolamento d’aula e non lasciano ben sperare. Non appena trasmessa al Parlamento la norma dovrà essere, infatti, inviata alle commissioni di merito che dovranno pronunciarsi, ciascuna per la propria parte di competenza, a iniziare dalla Commissione Lavoro. Solo dopo la norma potrà andare al vaglio della Commissione Bilancio, passaggio obbligatorio prima di arrivare in aula.
“A conti fatti io non credo che avremo la disponibilità dalle legge da analizzare prima di mercoledì – dice ancora Vinciullo – e questo significa che le commissioni non potranno liberarla prima di giovedì o venerdì. Per questo ho già convocato la Commissione bilancio anche per il 24 dicembre. Lavoreremo anche la vigilia di Natale per tentare di stringere i tempi al massimo”.
Ma nonostante la volontà di Vinciullo, ammettendo che la Commissione lavori il 24 dicembre, per regolamento bisognerà dare i termini ai deputati per gli emendamenti, almeno 48 ore. Pur sfruttando Natale e Santo Stefano come ci si può arrivare?
“Non daremo alibi a nessuno – prosegue Vinciullo – sono pronto a convocare la Commissione anche in seduta notturna il 26 in modo da poter liberare la legge entro il 27, poi dipenderà dall’aula”.
Dunque tempi strettissimi ma se anche a Sala d’Ercole la norma venisse incardinata il 27 dicembre stesso, i nuovi termini per gli emendamenti d’aula scadrebbero, comunque, il 29 dicembre. In questo caso sarebbe un tour de force per approvare tutto in 48 ore.
Un calendario già risicato e che non tiene conto di nessun intoppo. Insomma nessuno dovrà mettersi di trasverso, non dovranno saltare sedute e così via. E non ci dovranno essere neanche montagne di emendamenti.
Una legge, dunque, profondamente in bilico per far saltare la quale basterà che anche un solo deputato, magari di opposizione, chieda i termini di analisi come da regolamento. Questo farebbe slittare tutto di dieci giorni e ciò basterebbe a far saltare l’intero ardito programma e a costringere a ricorrere all’esercizio provvisorio.
Ma proprio l’esercizio provvisorio, se questa dovesse essere la fine ingloriosa del provvedimento, non potrà prescindere dalla norma per la proroga dei precari senza la quale il 1 gennaio andrebbero tutti a casa. Un bel problema visto che l’intera Finanziaria (leggila qui) sembra dedicata soltanto a loro senza nessun tipo di scelta per la Sicilia, per lo sviluppo, senza alcuna norma di investimento o di intervento sulla deficitaria situazione. Insomma tutto rinviato all’anno prossimo in ogni caso, quale che sia l’esito d’aula di questo provvedimento.
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