Dopo le tensioni in apertura di seduta sulle conseguenze che l’impugnativa del CdM, se confermata dalla Corte Costituzionale, potrà avere sulla finanziaria e dopo un botta e risposta tra Presidenza dell’Ars e governo, la Finanziaria procede il suo percorso in aula piano e fra le polemiche. Alla fine di una giornata convulsa ieri sera l’Ars ha approvato quattro articoli del ddl stabilità (1, 3, 5 e 6) con la maggioranza che per due volte ha rischiato di andare sotto al voto segreto. La seduta è stata aggiornata alle 16 di oggi. In totale gli articoli del ddl sono 140, dunque ne mancano 135.
Ma andiamo per ordine nel raccontare la giornata. Clima teso sulla finanziaria dopo la relazione degli uffici dell’Assemblea che se da un lato specificano che in vigenza la manovra finanziaria si può tranquillamente affrontare, dall’altro evidenziano che un eventuale accoglimento della Corte Costituzionale dell’impugnativa del CdM sulle variazioni di bilancio 2020 produrrebbe nei fatti un “buco” di 35 milioni di euro sui conti della Regione e dunque l’impatto cadrebbe sulle norme delle legge di stabilità sotto esame in aula.
Le tensioni esplodono nel botta e risposta tra il presidente dell’Assemblea, Gianfranco Miccicihè, e il governatore Nello Musumeci. Alla richiesta del Pd di evitare fughe in avanti (su tutti il deputato Antonello Cracolici) e del M5s di rinviare la manovra in commissione Bilancio, Miccichè ha risposto rivolgendosi ai banchi del governo: “Un minimo di difficoltà ce l’ho, non voglio rimandare la manovra in commissione perché non ne usciamo più. La cosa migliore è accantonare questi 30 milioni di euro con un emendamento del governo”. E rivolto all’assessore all’Economia Gaetano Armao, ha aggiunto: “Se avessimo saputo prima di quest’impugnativa avremmo risolto il problema in commissione Bilancio, invece di dovermi arrampicare sugli specchi”.
E’ a questo punto che il governatore Nello Musumeci ha preso la parola: “Lei non deve arrampicarsi sugli specchi perché potrebbe farsi male cadendo e cadiamo tutti noi. Il governo aderisce alla linea degli uffici dell’Ars, siamo in vigenza di legge di variazioni. Se vuole sentire i capigruppo possiamo sospendere”. Poi ha alzato i toni, assumendo le difese di Armao: “Qui nessuno ha qualcosa da nascondere, stanno venendo a galla errori, e mi limito a questo, non ascrivibili a questo governo e a questa maggioranza”.
“Stare qui allo spiedo non serve all’istituzione e ai siciliani che aspettano risposte concrete: o la presidenza dell’Ars aderisce alla considerazione che fanno gli uffici dell’Ars e si va avanti o si faccia una conferenza dei capigruppo, ma non possiamo andare avanti fra le polemiche a chi la spara più alta e più grossa”.
Secca la replica di Miccichè: “Che legge sulle variazioni di bilancio 2020 sia vigente fino a quando non si pronuncia la Corte è evidente, ma noi in commissione Bilancio siamo andati avanti non sapendo dell’impugnativa. Rispetto la posizione del presidente Musumeci, che in parte condivido”. E ha ripetuto: “Lo stiamo apprendendo oggi che c’è impugnativa, con la legge di stabilità già in aula”.
A questo punto, è intervenuto l’assessore Armao. “Non ho mai detto che il ricorso del CdM non ci fosse, io ho detto che c’era la delibera e non era stato notificato ricorso fino al giorno 10 (data dk approvazione in Commissione bilancio). A corroborare poi la posizione puntuale e articolare degli uffici dell’Ars, c’è la relazione di 5 pagine, che abbiamo depositato, del Ragioniere generale della Regione e dell’Avvocato generale”. E a Miccichè che ha insistito sulla proposta che il governo metta in sicurezza la manovra accantonando 35 milioni, Armao ha risposto: “In bilancio sono appostati 100 milioni di euro, ben oltre le sue più pessimistiche previsioni, spero siano solo previsioni”. Ma Miccichè ha insistito: “E’ fin troppo evidente che ci troveremmo un buco di 30 mln”. Accogliendo la richiesta del governatore, la seduta è stata sospesa per qualche minuto.
Dopo le tensioni l’Ars ha approvato altri tre articoli della finanziaria ma il clima resta teso e i lavori procedono a rilento. Passa, però, l’art.1 che riguarda gli impegni assunti dalla Regione nell’accordo con lo Stato sulla spalmatura in dieci anni del disavanzo di 1,7 miliardi di euro.
Secondo gli uffici dell’Assemblea siciliana, l’impugnativa da parte del CdM della legge di variazioni del bilancio 2020 poichè la legge è vigente “non ha refluenza sull’esame della legge di stabilità”, ma se la Corte Costituzionale dovesse accogliere l’impugnativa “si dovrà intervenire per le necessaria correzioni”: per gli uffici dell’Ars circa 35 milioni di euro.