Sotto l’albero di Natale i 70 deputati regionali siciliani trovano il maxi emendamento: una sorta di finanziaria nella finanziaria, un articolo della Legge di stabilità nel quale sin trova di tutto e anche di più.

Atteso da giorni, il maxi emendamento è piombato in aula in un momento di stanca dei lavori, forse di distrazione. E dentro non ci sono solo le proposte del governo ma anche pezzi di iniziative di singoli parlamentari che hanno chiesto e ottenuto asilo nel provvedimento che dovrebbe essere blindato. Sì perché di maxi emendamento potrebbe arrivarne anche un secondo con tutte le proposte “altre” ma su quello non ci sarà nessuna garanzia e in aula potrebbe essere bocciato

Dalla proposta allo scontro, il Pd suona la carica

Così il pd, dopo aver ottenuto asilo per alcuni, si dice insoddisfatto per tutto il resto e proprio dalle fila di quel partito si suona una inattesa (o forse no) carica contro la manovra

“Il maxiemendamento del governo è inaccettabile: siamo di fronte ad una ‘finanziaria nella finanziaria’, un pacchetto di norme che interessano svariati ambiti che si vorrebbe presentare direttamente in aula, svilendo il ruolo delle commissioni di merito e della commissione bilancio e saltando a piè pari il necessario confronto parlamentare” dice Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Ars.

La minaccia dell’ostruzionismo

“Fino ad ora il gruppo Pd, nel percorso d’aula di questa finanziaria, ha dimostrato senso di responsabilità evitando un atteggiamento di ostruzionismo. Ma se governo e maggioranza intendono insistere su questo maxiemendamento – aggiunge – siamo pronti a ricorrere a tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione per chiedere, punto su punto, gli approfondimenti che riterremo utili nei tempi previsti dal regolamento parlamentare”.

“Se invece il governo Schifani vuole dare un senso alla manovra – conclude Catanzaro – piuttosto che spalmare in questo modo le somme che si hanno a disposizione, si individuino quattro o cinque norme di ampio respiro sulle quali confrontarsi, per provare a dare risposte concrete alle emergenze della Sicilia”.

L’attacco alle mini riforme mascherate

All’attacco anche l’altro partito di opposizione “Il maxiemendamento del governo? Pieno zeppo di norme ordinamentali e mini riforme, roba certamente non da finanziaria. A Schifani diciamo chiaramente che così non va, la strada verso l’approvazione della manovra ora è in salita” afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca

“Si dovevano discutere gli articoli – dice Antonio De Luca – in commissione Bilancio, dove pure la maggioranza è blindatissima, e poi portarli in aula per il dibattito. Invece non è stato fatto e questo è inaccettabile. Non si confonda l’interesse del M5S in una rapida approvazione della manovra per il bene dei siciliani con la benevolenza verso un governo che ancora una volta ha perso l’occasione per mettere a punto una manovra degna di questo nome”.

“Questo modo di agire – conclude il capogruppo M5S – è inaccettabile e lo abbiamo detto in tutte le salse, in aula e pure in conferenza stampa. È figlio dell’insicurezza o dell’incapacità, o, forse, di entrambe. Che il governo abbia paura dei franchi tiratori è evidentissimo e si trincera dietro il maxi, infilandoci dentro norme che difficilmente, in sedute normali, riuscirebbe a portare a casa. Il testo va sfoltito. Noi, comunque, faremo di tutto per fare restare gli articoli che interessano veramente alla Sicilia”.

Pd e 5Stelle come il “re dei topi nella favola dello Schiaccianoci”

Dura ma conn un colpo alla botte e uno al cerchio la replica di maggioranza affidata, udite udite, alla Lega “Il maxi emendamento fa paura al Pd e al Movimento 5 Stelle come il re dei topi nella favola natalizia dello Schiaccianoci. Meglio dunque per l’opposizione un bell’esercizio provvisorio d’altri tempi, piuttosto che il confronto?”. Se lo chiede, con una metafora, Salvo Geraci, capogruppo della Lega all’Assemblea regionale siciliana. “Abbiamo lavorato insieme e non ci sono rischi di fughe in avanti – continua Geraci. Ci confronteremo su tutto ed ogni valutazione la faremo con serietà senza compromettere il risultato dell’approvazione entro l’anno della finanziaria. Il governo Schifani ha dato un’accelerazione all’azione amministrativa proprio grazie ad una programmazione su base annuale, senza l’ingolfamento della spesa in dodicesimi. Si va avanti su questa strada”.

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