Scade domani lunedì 18 dicembre il termine per la presentazione degli emendamenti d’aula alla Legge di stabilità della Regione Siciliana per il 2024 poi si dovrebbe procedere ad incardinare la finanziaria nella speranza di giungere ad approvazione entro la fine dell’anno ma il clima si surriscalda nell’attesa dell’avvio dei lavori.
Dopo una approvazione in Commissione conclusa con il plauso del governo all’atteggiamento costruttivo delle opposizioni, è bastata una lettera congiunta di Pd, M5s e ud chiama Nord a far salire la tensione. Le opposizioni ieri hanno scritto al Presidente dell’Ars chiedendo di rinviare la discussione e prevedere, prima una seduta in cui il Presidente Schifani spieghi l’impiego delle risorse Fsc e di quelle comunitarie. Insomma tutte le risorse extraregionali.
Una richiesta che rischia di far saltare i piani del governo e costringere ad un nuovo ricorso all’esercizio provvisorio. Una settimana di rinvio (il minimo per rispondere alla richiesta) significherebbe non approvare la Finanziaria entro il 31 dicembre. Ma a far saltare sulla sedia l’assessore all’economia è la pretestuosità della richiesta dal punto di vista del governo
“Malgrado la nostra mano tesa sull’imminente approdo in aula della Finanziaria, ci spiace dover prendere atto di una rinnovata volontà ostruzionistica da parte delle opposizioni. Tirare in ballo le fonti di finanziamento extraregionali è insensato e non offre alcun contributo alla Sicilia, se non di riesumare sterili logiche dilatorie. La Legge di Stabilità da noi approntata, peraltro, si basa unicamente su fondi regionali e risponde alla finalità di impegnare al meglio le nostre risorse, garantendo servizi e qualità di vita ai siciliani” dice l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, sulla richiesta di rinvio del dibattito su Bilancio e Legge di Stabilità 2024/26 caldeggiata dai partiti di minoranza all’Ars.
“Del resto – prosegue l’assessore – era stato appunto questo l’impegno del Governo Schifani, a tutela di autonomia ed efficienza della Regione. Solo a gennaio, quando il Cipess avrà deliberato sulle dotazioni finanziarie per la Sicilia, sarà logico aprire il confronto sulle risorse Fsc. Lavoreremo – conclude Falcone – per mettere al riparo la manovra dei siciliani da qualsiasi tentativo di osteggiarne l’approvazione”.
“L’assessore Marco Falcone sembra l’ultimo giapponese nella giungla che non si era reso conto che la guerra ormai era finita da tempo. Dopo le sberle che ha preso in commissione bilancio per la sua supponenza ed arroganza ora ci ritenta cercando di distrarre l’attenzione sulla legge di stabilità, che in commissione bilancio le opposizioni hanno radicalmente modificato con l’eliminazione di ben dieci articoli su quaranta perché irricevibili e con la modifica di ben venti articoli perché scritti con i piedi e senza alcun senso logico” replicano le opposizioni di fatto puntando proprio a far salire i toni dello scontro.
“Invece di esprimere riconoscenza alle opposizioni per il loro lavoro responsabile in commissione bilancio, l’assessore Falcone persiste nell’attaccarci” scrivono nel loro documento i rappresentanti delle opposizioni all’Ars, Michele Catanzaro (Pd), Antonio De Luca (M5S) e Matteo Sciotto (Sud chiama Nord) che poi proseguono con una serie di attacchi personali.
“Chiediamo al presidente del Parlamento siciliano, Galvagno, – concludono – di intervenire per evitare che ansie da prestazioni e candidature alle Europee avvelenino i lavori d’aula procrastinando l’approvazione della legge di stabilità a fine gennaio”.
Sembrano già lontani i tempi del selfie di gruppo fra assessori e deputati di maggioranza e opposizione che fece gridare all’inciucio. A qualcuno piace di più il clima di scontro