Prosegue la maratona per approvare la Finanziaria. Per chiudere il ddl stabilità all’Ars la maggioranza sta lavorando a un maxi-emendamento, al netto degli articoli accantonati: per circa due ore, con l’aula sospesa, è andata in scena la trattativa nella stanza del governo sul testo dove fare convergere anche alcuni degli aggiuntivi dei deputati, ma anche di alcuni assessori, di coalizione. Si sta cercando di fare quadrare i conti rispetto al ‘tesoretto’ tenuto, come sempre, alla fine per soddisfare le esigenze legittime dei parlamentari. Una questione di equilibrio della manovra, c’è tempo fino a domani.

Si riparte domani alle 11

L’Assemblea tornerà a riunirsi alle 11. “E’ già stato fatto un buon lavoro, gli uffici stanno verificando gli emendamenti, ci sono le tabelle da fare: manca ancora DiventeràBellissima. Non è necessario quindi fare notte, così io (juventino) e l’onorevole Cracolici (interista) siamo felici. Ci vediamo domani”, ha detto il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè prima di aggiornare la seduta.

Il sostegno al reddito dei precari per il 2022

Intanto è stata approvata all’Ars la norma per il sostegno al reddito dei precari per il 2022: 16,15 mln per gli Asu (54.1 mln per il 2023), 38 mln per gli ex Lsu, 31 mln per gli ex Pip (10 mln per il 2023).

Barbagallo: “Nessuna chiarezza sui fondi per la stabilizzazione”

Ma la norma non convince tutti. “Ci aspettavamo una proposta vera in seno alla finanziaria, anzitutto sulle coperture, perché anche il testo base e l’articolo non fanno chiarezza sui famosi 15 milioni che dovrebbero esserci a sostegno della stabilizzazione degli Asu – dice il segretario siciliano e deputato del Pd, Anthony Barbagallo – Il 7 giugno si pronuncia la Corte Costituzionale e nel caso in cui in cui la pronuncia sia favorevole, occorre la copertura di 15 milioni per il 2022. La copertura e l’appostamento delle somme dove abbiamo chiesto sia in sede di discussione generale e continuiamo a chiederlo ora. Non è il momento di emendamenti farlocchi ma servono dati certi”.

Lupo: “Scelte incomprensibili del governo Musumeci”

Nel corso dell’esame della manovra finanziaria è intervenuto in aula anche il capogruppo del Pd all’Ars, Giuseppe Lupo: Ha detto Lupo: “Non comprendiamo la scelta del governo Musumeci che invece di garantire il percorso di stabilizzazione dei lavoratori Pip ed Asu taglia i fondi in modo irresponsabile”.

“Dovere politico di avviare un confronto con Roma”

“È evidente – ha aggiunto Lupo – che l’intera vicenda non riguarda competenze solo del governo regionale, ma abbraccia ambiti che attengono al governo nazionale in particolare il ministro Gelmini per gli Affari regionali ed il ministro Brunetta per la pubblica amministrazione, entrambi dello stesso partito del vice presidente della Regione Armao. Anche per questo – ha concluso il capogruppo Pd – il governo regionale, invece di tagliare i fondi, ha il dovere politico di avviare un confronto diretto con Roma per individuare una soluzione al futuro dei Pip e degli Asu. Il Pd è pronto a fare la propria parte a sostegno dei lavoratori”.

Le Zone Economiche Speciali siciliane

Frattanto sono state approvate anche le agevolazioni aggiuntive per le Zone Economiche Speciali siciliane. Si tratta di misure che hanno l’obiettivo d’introdurre un regime fiscale ancora più di vantaggio per chi decide d’investire all’interno di queste aree economiche, che godono già di regimi fiscali agevolati.

Cosa prevede la norma approvata

In particolare, nel corso della maratona per la Finanziaria, l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato oggi l’articolo 7 della Legge di stabilità regionale 2022-2024, “Agevolazioni in favore delle imprese localizzate nelle zone economiche speciali della Sicilia“, le cosiddette SuperZes. La norma introduce un regime fiscale ulteriormente agevolato a favore degli investimenti nelle Zone Economiche Speciali (ZES) che vengono parametrati ai ricavi delle vendite e delle prestazioni derivanti dall’attività svolta dall’impresa.

La misura rafforza gli investimenti

“Il Governo Musumeci, nel solco dell’impegno profuso a supporto delle Imprese che investono in Sicilia, ha proposto una misura che rafforza l’attrazione degli investimenti in Sicilia, grazie a fiscalità di sviluppo e a contributi alle assunzioni. Le ZES siciliane diventano così le più vantaggiose d’Italia.”. Questo il commento a margine della votazione all’Ars del vicepresidente e assessore all’Economia, Gaetano Armao.

A chi è rivolta la misura

Come aveva anticipato lo stesso Armao, la misura, già anticipata nel Documento di economia e finanza regionale (DEFR) approvato dell’ARS, è rivolta alle imprese manifatturiere, della logistica e dei servizi con sede principale o unità locale all’interno della ZES siciliane ed ammesse a godere dei benefici previsti dall’ordinamento. L’incentivo, quale misura di fiscalità di sviluppo aggiuntiva a quella prevista dalla disciplina statale delle ZES, prevede un contributo in compensazione parametrato ai ricavi delle vendite e delle prestazioni derivanti dall’attività svolta dall’impresa nell’anno nel quale l’istanza è presentata ed in quello immediatamente successivo.

Misura domani al tavolo d’indirizzo della Zes

“L’approvazione da parte dell’Assemblea regionale delle agevolazioni in favore delle imprese localizzate nelle zone economiche speciali della Sicilia è un importante risultato che domani in rappresentanza della Regione porterò sul tavolo del comitato d’indirizzo della Zes Sicilia orientale che si insedierà domani ad Augusta” annuncia l’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano, commentando l’approvazione all’Ars dell’articolo 7 della Legge di stabilità regionale ‘Agevolazioni in favore delle imprese localizzate nelle zone economiche speciali della Sicilia’ (cosiddette Super Zes).
“Il Comitato d’indirizzo – spiega Turano – è di fatto la struttura di governo della Zes che consentirà la reale partenza delle Zes siciliane. Domani ad Augusta per la “Zes Sicilia orientale” e il 25 maggio a Palermo per la “Zes Sicilia occidentale” per conto del governo della Regione, presenterò ai comitati d’indirizzo il rafforzamento delle agevolazioni voluto dal Governo regionale che completano il quadro degli incentivi nazionali determinati dal decreto legge 36″, conclude l’assessore.

La deroga al Durc

Tra i provvedimenti votati dai parlamentari siciliani, prima di questo c’è stata la deroga al Durc anche per attività che non hanno il documento in regola e che hanno presentato la richiesta di contributi in seguito all’emergenza sanitaria. In sostanza, le imprese che non hanno il Durc in regola potranno continuare a beneficiare dei contributi anti Covid anche nel 2022, la norma è estesa anche alle attività balneari: lo prevede un emendamento del capogruppo di Diventerà Bellissima, Aricò. L’Ars ha approvato il punto col voto contrario del M5s e con l’astensione del Pd. Le opposizioni hanno contestato la norma, sostenendo che rischia di essere impugnata dallo Stato.

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