Dopo un lungo iter burocratico, il Comune di Palermo ha annunciato l’avvio dei lavori di riqualificazione del parco Libero Grassi ad Acqua dei Corsari. Il finanziamento di circa 11 milioni di euro, proveniente dal Po.Fesr 2014-2020 e riprogrammato sul settennato 2021-2027, è stato confermato dalla Regione Siciliana.
Il sindaco Roberto Lagalla, insieme agli assessori Piero Alongi (Ambiente) e Maurizio Carta (Rigenerazione urbana), ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto, sottolineando l’impegno dell’amministrazione nel portare avanti il progetto. “Siamo consapevoli che il percorso sia stato lungo e c’è ancora strada da percorrere – hanno dichiarato – ma questa amministrazione non ha mai voluto mollare”. I lavori, che dovrebbero partire entro un mese e mezzo, rappresentano un segno di rispetto verso la memoria di Libero Grassi, l’imprenditore ucciso dalla mafia 33 anni fa a cui il parco è intitolato. Il Comune ha ringraziato il Dipartimento Acque e Rifiuti della Regione Siciliana per la collaborazione e la disponibilità dimostrata.
Ieri parlavamo di automobili rubate, fuochi, discariche e traffici di rame. Tutto documentato in una nuova denuncia del Gruppo Adorno, l’associazione di volontari esperti in antibracconaggio che già lo scorso giugno aveva denunciato la presenza costante di bracconieri all’interno del Parco Libero Grassi, evidentemente agevolati da una strada abusiva che aggira il cancello ben chiuso. Presenza di bracconieri che era stata riscontrata dai carabinieri del Nucleo Cites del Centro Anticrimine di Palermo.
“A distanza di due mesi nulla è cambiato”, si legge nella nota diffusa, nonostante gli interventi della III Commissione consiliare del Comune di Palermo che lo scorso 5 luglio aveva disposto un sopralluogo e di quello, in Consiglio Comunale, del consigliere Randazzo. E nonostante la presentazione alla Camera dei Deputati di una interrogazione parlamentare da parte dell’onorevole Daniela Morfino del Movimento 5 Stelle. Il Comune sarebbe dovuto intervenire chiudendo la strada abusiva che consente l’accesso ai malintenzionati che di quel Parco hanno fatto un uso improprio e illegale. La III Commissione presieduta dalla consigliera Figuccia aveva finanche chiesto che, al fine di impedire l’accesso, venissero disposti alcuni jersey a quanto sembra disponibili presso un cantiere comunale; richiesta sollecitata lo scorso luglio. Ed invece niente! E nel frattempo la situazione è addirittura peggiorata!
“In queste settimane – hanno affermato i volontari del Gruppo Adorno – abbiamo ricevuto segnalazioni di cittadini sull’accensione di fuochi probabilmente per ricavare rame da materiale oggetto di furto. Nel corso di un nostro sopralluogo effettuato lo scorso 15 agosto, invece, è stata accertata e documentata la presenza di discariche, macchine smontate tra cui alcune date alle fiamme, nonché il deposito tra l’erba secca di rifiuti oggetto di combustione illecita, bruciati altrove e scaricati nel perimetro del Parco”. Non si riesce a capire come mai il Comune di Palermo non riesca a mettere in sicurezza il Parco anche con interventi provvisori e di semplice attuazione.