È stato ricordato questa mattina Filippo Basile, il capo del personale dell’assessorato dell’Agricoltura ucciso il 5 luglio del 1999. Il funzionario venne assassinato, in pieno giorno, a poca distanza dal posto di lavoro, con tre colpi di pistola.
Filippo Basile era un funzionario irreprensibile che aveva fatto del rispetto delle regole e del senso delle istituzioni la sua ragione di vita. La sua condotta morale è stata interrotta soltanto dal piombo di chi invece aveva nutrito la propria attitudine criminale annidandosi all’interno delle sacche dell’illegalità presenti nella Pubblica amministrazione. Aveva fatto fino in fondo il proprio dovere in modo irreprensibile, ratificando, la procedura di licenziamento di un altro dipendente che, successivamente, si rivelò essere il mandante dell’assassinio.
Alla commemorazione, avvenuta nella sede dell’assessorato dell’Agricoltura, hanno partecipato Nuccia Albano, assessore alla Famiglia, alle politiche sociali e al lavoro in rappresentanza del governo regionale, la moglie e il figlio di Basile, ex colleghi e dipendenti del dipartimento. «Malgrado sia trascorso un quarto di secolo – dichiara l’assessore Nuccia Albano – la memoria è sempre viva. Basile è stato un vero esempio di onestà, legalità e integrità morale, un dirigente preparato da prendere ad esempio. Lottò contro il malaffare e, in occasione del venticinquesimo anniversario dell’omicidio, il suo nome è oggi più che mai un esempio per tutti i siciliani onesti».
La collaborazione fra Pino Apprendi, allora vice presidente del Consiglio Comunale di Palermo e Sergio Infuso presidente dell’associazione per la pace e contro la mafia, ha fatto si che sul luogo del vile assassinio si realizzasse una villetta che è diventato luogo di memoria, dove tutti gli anni il funzionario regionale viene ricordato.