Si è svolto ieri al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, l’incontro tra il ministro Stefano Patuanelli e l’assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana, Toni Scilla. Al centro della riunione la questione dei 31 progetti irrigui di investimento, presentati dai Consorzi ed Enti siciliani, che non hanno superato la selezione per ottenere i fondi del Pnrr.
Incontro tra Patuanelli e Scilla
“L’incontro col ministro Patuanelli ci ha permesso di appurare che alcuni progetti presentati dai Consorzi potrebbero essere ammissibili a finanziamento a carico dei fondi del Pnrr, ma solo a seguito di una istruttoria di emergenza sugli elaborati progettali e allegati”, ha dichiarato l’assessore Toni Scilla a margine del confronto con il titolare del dicastero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. “All’incontro seguirà una interlocuzione specifica col Ministero affinché si possa definire la questione. Ringrazio il ministro per la sensibilità dimostrata nei confronti di un settore cardine dell’economia della nostra Isola”.
M5S: “Grazie a Patuanelli, c’è ancora speranza”
“Ringraziamo il ministro Patuanelli per non aver chiuso le porte in faccia alla Sicilia ed essersi impegnato a battere, in collaborazione con la Regione, tutte le strade possibili per salvare il finanziamento almeno di qualche progetto in fase molto avanzata tra quelli del Pnrr recentemente bocciati”. Lo affermano i deputati del M5S all’Ars a commento dell’incontro a Roma tra il ministro e l’assessore Scilla.
“Il Ministro – affermano i deputati 5 stelle – ha perfettamente compreso la gravità della situazione e che la bocciatura della totalità dei progetti irrigui mandati a Roma dalla Sicilia non avrebbe fatto altro che allargare il gap di sviluppo, già enorme, tra Nord e Sud. Ci auguriamo che ora la Sicilia presti molta più attenzione nella fase istruttoria dei progetti che saranno inviati a Roma per mettere il ministero nella condizioni di far scattare il semaforo verde ai finanziamenti attesissimi dal mondo agricolo. Ci auguriamo soprattutto che la severa batosta ricevuta dalla Regione serva da lezione per mettere al riparo la Sicilia nell’immediato futuro da altri gravissimi scivoloni sul fondamentale terreno della progettazione per il Pnrr”.
Musumeci incontra i sindacati
“Un primo confronto con le organizzazioni sindacali per affrontare assieme il percorso da fare per l’utilizzo razionale e responsabile delle risorse del Pnrr (almeno di quelle non ancora impegnate dal governo centrale) e di quelle legate alla programmazione 2021-27. Dall’ambiente al lavoro, dalle imprese al digitale, dalle infrastrutture al welfare. Coinvolgeremo via via tutte le sigle e le istituzioni per sottoscrivere un protocollo comune, senza pregiudizi, mi auguro, e senza fughe in avanti. Abbiamo fatto il primo passo”.
Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci che ieri pomeriggio a Palazzo Orléans, a Palermo, ha incontrato i segretari generali regionali di Cgil, Alfio Mannino, Cisl, Sebastiano Cappuccio e Uil, Claudio Barone. Presenti anche gli assessori alle Infrastrutture, Marco Falcone, alla Famiglia, alle politiche sociali e al lavoro, Antonio Scavone, alle Attività produttive, Mimmo Turano, e alla Salute, Ruggero Razza.
Il commento dei sindacati
“Un primo incontro, importante apertura al confronto. Adesso ci aspettiamo di andare avanti nel merito delle coordinate lungo le quali investire produttivamente le risorse del Pnrr e quella della programmazione Ue 2021-2027”. Così i segretari di Cgil Cisl e Uil siciliane, Alfio Mannino, Sebastiano Cappuccio e Claudio Barone, a conclusione dell’incontro svoltosi ieri pomeriggio a Palazzo d’Orleans.
Per i confederali, il PNRR da una parte, la necessità di lasciarsi alle spalle l’emergenza Covid19 dall’altra, rendono “inevitabile che istituzioni, sindacato e imprese dell’Isola convergano su una serie di priorità, all’interno di una visione unitaria e condivisa di sviluppo”.
Per Cgil Cisl e Uil, sono: la digitalizzazione e l’innovazione, in primo luogo della pubblica amministrazione; le politiche attive del lavoro; quelle per il welfare e sul disagio sociale. L’ammodernamento e il rilancio del sistema produttivo, dall’industria ai servizi, dal turismo alle attività legate alla cultura. Il via alle Zes. Lo sviluppo del sistema delle infrastrutture, “snodo strategico al quale è appeso il futuro della Sicilia”.
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