Al tramonto dei grandi eventi, ciò che rimane al momento è solo il degrado. La Fiera del Mediterraneo di Palermo ha vissuto certamente giorni migliori. Gli spazi compresi fra via Montepellegrino e via Sadat affondano in questo momento in mezzo alla spazzatura. Accanto a stand vuoti e in attesa da anni di una ristrutturazione, giace ogni genere di rifiuto: dai classici ingombranti ai soliti edili. Un vero peccato visto che, di recente, gli spazi espositivi stanno provando a ripartire con la filiera dei grandi eventi, in attesa di un rilancio definitivo.
Una situazione denunciata dalla consigliera comunale di Progetto Palermo Mariangela Di Gangi. L’esponente di centrosinistra ha inviato una segnalazione agli uffici comunali, chiedendo un immediato ripristino dello stato dei luoghi. “Le condizioni in cui versa la Fiera del Mediterraneo non sono neppure un minimo dignitose. Nelle more che l’amministrazione comunale investa davvero sulla rifunzionalizzazione di questo spazio importante per la città, venga almeno garantito il minimo decoro e una pulizia adeguata. Ho già scritto al settore competente per chiedere un intervento tempestivo per il ripristino delle condizioni minime di decenza, ma sarebbe auspicabile che prima di pensare ai grandi eventi da celebrare all’interno della Fiera, se ne garantisse la cura nella quotidianità”.
Da tempo sulla Fiera del Mediterraneo si gioca un’importante sfida di rilancio per il futuro. Proprio uno dei padiglioni della struttura fu tirato in causa in passato come possibile luogo in cui ospitare la piscina comunale temporanea. Impianto in cui dovrebbero giocare atleti e squadre attualmente operanti all’interno dell’area di viale del Fante, la quale a breve chiuderà i battenti per lavori di ristrutturazione. Missione fallita, con il target che si è spostato prima sugli spazi dell’ex Pallone di Italia ’90 (idea che sembra ormai tramontata) e poi su un’area da identificare nei pressi del centro commerciale Conca d’Oro.
Adesso il Comune di Palermo punta a una riqualificazione più complessiva. Sul piatto ci sono tre milioni di euro. Serviranno per mettere a posto alcuni servizi e separare i padiglioni principali dal resto dell’area. Una soluzione tampone in attesa di centrare il grande obiettivo azzerare tutto, creare una maxi sala congressi da 4000 posti, un parco urbano che occupi almeno il 30% della superficie dell’area e delle strutture alberghiere a cinque stelle. Nata come zona espositiva di richiamo internazionale, la Fiera del Mediterraneo verrà gestita come ente autonomo, ma una gestione dissennata fatta di sprechi e prebende ne segnò la fine.
Dal 2012 l’intera struttura è passata sotto il controllo dell’amministrazione comunale. Da quel momento in poi le attività sono andate avanti a singhiozzo, con eventi e manifestazioni che comunque non hanno mai minimamente sfiorato gli splendori di un passato ormai lontano. Nel 2020, poi, i padiglioni principali della Fiera erano diventati sede della struttura commissariale per l’area metropolitana di Palermo. Alla fine della crisi c’era chi propose di trasformare quell’area in un polo sanitario territoriale, ma non se ne fece niente. In attesa di un futuro aureo, c’è da affrontare un presente molto grigio