In 500 si sono radunati in piazza nei pressi della Chiesa dei Cappuccini per la fiaccolata per ricordare Marcello Cimino il clochard bruciato vivo mentre dormiva sotto il portico della mensa di San Francesco.
In testa al corteo le figlie e l’ex moglie Iolanda consolate da padre Domenico Spatola.
Al corteo ha preso parte il sindaco Leoluca Orlando e altri esponenti politici conj i rappresentanti delle associazioni di volontariato che assistito i senzatetto come gli Angeli della Notte e la Comunità di Sant’Egidio.
Alla manifestazione anche tanti palermitani in silenzio che percorrono le strade del quartiere per raggiungere il luogo dove si è consumata la tragedia.
Si presenterà domani davanti al giudice per l’udienza di convalida del fermo di polizia Giuseppe Pecoraro, 45 anni, il benzinaio che ha bruciato vivo Marcello Cimino nel portico della mensa dei Frati Cappuccini in via Cipressi a Palermo. L’omicida che ha confessato è difeso dagli avvocati Brigida Alaimo e Carolina Varchi. Un avvocato Giuseppe Giamportone si offerto di assistere gratuitamente i familiari della vittima.
Le indagini sono state coordinate dal Pm Maria Forti. L’identificazione di Pecoraro è stato possibile grazie al video ripreso dalle telecamere installate nei pressi della mensa e dai tanti riscontri trovati dalla Squadra omicidi della questura. In poche ore è stato ricostruito un litigio tra Cimino e Pecoraro davanti al fruttivendolo in piazza Cappuccini a poche metri dalla mensa.
Un alterno a causa della moglie di Pecoraro che pare avesse iniziato una relazione con il clochard ucciso. Sono stati sentiti numerosi testi che con difficoltà hanno ammesso che hanno visto litigare i due. Nel corso dell’interrogatorio non c’è stato un pentimento dell’omicida. Pecoraro ha cercato di spiegare la sua verità. Ha tentato di giustificare il gesto commesso. Inizialmente ha anche cercato di affermare che non era stato lui a bruciare Cimino. Poi alla fine è crollato
“Giuseppe Pecoraro nel corso dell’interrogatorio era molto confuso e ansioso. Più volte mentre veniva sentito dagli uomini della Squadra Mobile ha chiesto di potere avere i suoi farmaci che prende abitualmente per una malattia di natura psichiatrica. Non è stato possibile perché sarà il medico del carcere a stabilire se Pecoraro dovrà assumerli. Al momento non mi sento di dire nient’altro e aspettare l’udienza di convalida che si terrà domani”. Lo dice l’avvocato Brigida Alaimo che, insieme alla collega Carolina Varchi, assiste Giuseppe Pecoraro il benzinaio che ha dato fuoco al clochard Marcello Cimino.
La Caritas di Palermo, il parroco frà Enzo Marchese e i Padri cappuccini, insieme a tutte le realtà che ogni giorno vivono il loro servizio a Dio e all’Uomo nella prossimità agli ultimi e alle persone più fragili, hanno invitato tutte le comunità, le associazioni, i movimenti, i gruppi ecclesiali e tutte le persone di buona volontà, ad un momento di silenzio e preghiera per ricordare Marcello Cimino, arso vivo dalla durezza del cuore umano, dall’incomprensione e dall’indifferenza. Il momento liturgico di silenzio e di preghiera per ricordare Marcello Cimino, si svolgerà lunedì 13 Marzo 2017 alle ore 21 presso la comunità parrocchiale di Santa Maria della Pace in piazza Cappuccini a Palermo. All’incontro parteciperà l’arcivescovo Corrado Lorefice.