Secondo il giornale tedesco Leipziger Volkszeitung è “un mago del suono, un poeta della tastiera, un artista straordinario che ha il coraggio di affrontare Bach su una via veramente personale”. Di certo Ramin Bahrami è considerato uno tra i più interessanti interpreti bachiani viventi a livello internazionale. E sarà lui a inaugurare, martedì 3 ottobre alle 20.30, il Festival delle Letterature migranti con un concerto al Teatro Massimo di Palermo che lo vedrà impegnato nelle Variazioni Goldberg di Bach.
Un concerto storico, che fa parte di un più ampio “Progetto Bahrami” che vedrà un calendario di incontri e prove aperte e che nasce dalla sinergia tra il Festival delle Letterature Migranti, la Fondazione Teatro Massimo, il Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Palermo e l’Associazione Amici del Teatro Massimo, primo esempio di una serie di “monografie” dedicate a musicisti la cui esperienza costituisca, in senso biografico e culturale, un esempio emblematico di dialogo fra culture e tradizioni diverse.
Commenta con Facebook