Palermo

Ferrovie siciliane, la denuncia dei consumatori: appalti al palo, guasti continui e ritardi

Al contrario, invece, il futuro del Contratto di Servizio (CdS) Siciliano tra Trenitalia e Regione che dovrebbe definire la qualità dei servizi del trasporto ferroviario siciliano nel periodo compreso tra il 2017 e il 2026 resta ancora un’incognita nei tempi e nei contenuti che si andranno a definire. L’ultimo Contratto, è scaduto lo scorso 31 dicembre ed era stato definito e firmato tra la fine del 2015 e il 2016 con la promessa che sarebbe stato soltanto un contratto ponte in vista del contratto decennale.

Senza la firma del CdS ci sono a rischio gli investimenti già fatti in Sicilia visto che Trenitalia ha “minacciato” di ritirare dall’Isola i sei treni “jazz”, giunti solo lo scorso anno: l’azienda li aveva acquistati anticipando circa 40 milioni del nuovo contratto di servizio. Potrebbero saltare anche i treni diesel, in arrivo dal 2020: sono previsti 1,6 miliardi di euro per l’acquisto di 135 nuovi treni diesel e la Sicilia è tra le prime Regioni destinatarie dei mezzi.

Altrettanto scandaloso è quello che sta accadendo all’Assemblea Regionale Siciliana che non ha votato due emendamenti necessari a consentire la stipula del Contratto di Servizio decennale incrementando le cifre economiche che sono tra le più basse d’Italia. Ciò consentirà di non penalizzare ulteriormente i pendolari e gli utenti regionali attraverso nuovi tagli dei servizi ed aumenti delle tariffe.

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Il primo emendamento stanzierebbe 83 milioni di euro in 7 anni tra il 2020 e il 2026 che garantirebbero 113 milioni circa di euro all’anno, rispetto ai 111 milioni attuali, a partire appunto dal 2020, con una di “maxirata” nel 2026, ultimo anno di contratto, quando i milioni di euro diventerebbero 128.

Il secondo emendamento riguarda la possibilità di acquisto in proprio, da parte della Regione, di nuovi treni e di materiale rotabile, in modo da “liberare risorse” per avere un numero più cospicuo di corse e un incremento dei servizi offerti.
Se questi due emendamenti non passano o vanno per le lunghe diventerà sempre più concreto il rischio paralisi per il trasporto ferroviario in Sicilia.

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