La solita domanda che sorge in questo periodo è: “Che si fa a ferragosto?”, ma nessuno sa mai dare una risposta concreta. Per la prima volta, quest’anno, una risposta c’è, ed è: “Lo passiamo con RestART!”.
Un ferragosto alternativo, infatti, che Palermo si concede, tra i musei e gli oratori, tra il Serpotta e Raffaello, nell’immensa cultura che fa della città una magnifica fonte di sapere. Un ferragosto impegnatissimo, sia il 14 che il 15 sera dalle 19 alle 24, che vede aperti i siti culturali di RestART.
Dai quattro oratori serpottiani con la natività scomparsa di San Lorenzo, San Mercurio, il Santissimo Rosario in San Domenico con la prima rappresentazione di Santa Rosalia ad opera di Van Dyck. Si scopriranno nelle tiepide sere d’agosto le celebri tele di Palazzo Abatellis: Il Trionfo della Morte e ancora l’Annunziata e tanto altro, i reperti antichissimi del Museo archeologico Salinas, primo in Sicilia, gli stucchi dell’Oratorio dei Bianchi, gli arredi e le particolari ed enigmatiche stanze di Palazzo Mirto, le installazioni di Boltanski al Museo Riso. E ancora la collezione di Villa Zito, dov’è in esposizione la personale di Nicola Pucci, e Palazzo Branciforte, con gli scaffali malinconici del Monte di Pietà.
Un ferragosto ricco di scelta e di possibilità e se non se ne ha abbastanza e si desidera di più, RestART offre l’opportunità di creare delle serate ad hoc comprese di cultura e, non meno importante, di cibo. Infatti, la collaborazione con ristoranti come Villa Costanza, Osteria Ballarò, La Braciera in Villa, L’acerba, Trattoria La Cambusa, Osteria dei Vespri, Ristorante Quattroventi, Trattoria ai Normanni, Buatta, Luci e Calici, Salmoriglio, Wanderlast, Mooddica renderà le serate ancora più magiche.
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