Che l’idea abbia più che sfiorato il governatore tante volte durante questa legislatura non è una novità. Ma adesso, fatta anche la Finanziaria regionale ed a sei mesi dalla fine della legislatura, potrebbe essere la volta buona.
Senza più vincoli di maggioranza né esigenze di passare dal Parlamento dove tutti i suoi provvedimenti sino sempre stati impallinati il governatore potrebbe, adesso, pensare di far fuori gli assessori politici e mettere in piedi una giunta di suoi fedelissimi in vista delle elezioni.
Nulla di conreto ad oggi ma che questa eventualità fosse sul tavolo lo ha detto anche lui fra le righe in più di una occasione. E stupisce il silenzio del buon Rosario durante questi giorni che per lui non sono stati certamente gloriosi. Crocetta non è aduso a stare in silenzio. Al contrario ha sempre tuonato contro tutto e contro tutti, lanciato accuse a chi lo osteggiava o la pensava diversamente. Durante l’iter di questa finanziaria, invece, è rimasto quasi in silenzio. Ha incassato colpi bassi senza reagire.
Un atteggiamento che sembrerebbe proprio la quiete prima della tempesta. Cosa sta passando per la testa del governatore? Noi non lo sappiamo, per carità, e non vorremmo essere ancora additati come profeti delle idee crocettiane. Ma qualcosa Crocetta farà dopo l’approvazione della Finanziaria e una volta libero da questi vincoli.
Per assurdo il governatore ha sul piatto anche la possibilità di fare nomine sanitarie visto che il Consigio dei Ministri ha impugnato la legge sui commisari nelle Asp. Una bocciatura dell’ennesima norma ma anche un favore ad un governatore che voglia fare da se. La tentazione appare chiara: fare l’asso piglia tutto in giunta, nelle Asp e negli ospedali, nelle partecipate, insomma ovunque.
Una scelta che potrebbe pagare sul fronte elettorale perché il voto clientelare è duro a morire ed una infornata di fedelissimi nei mesi di campagna elettorale ha pur sempre il suo grande peso anche se non è più quello degli anni trascorsi.
Aspettiamoci, dunque, il ritorno del Crocetta furioso e irruento che non abbiamo visto nelle ultime settimane.