“Da venerdì 24 a domenica 26 saremo alla Stazione Leopolda (per chi ha voglia di registrarsi e partecipare, può farlo al sito, www.leopoldastazione.it). È la numero 8 e non ne abbiamo perso una”.
Lo annuncia Davide Faraone, sottosegretario alla Salute.
“La prima nel novembre 2010, otto anni fa, avevo 35 anni. Siamo partiti in tanti dalla Sicilia – prosegue Faraone – per portare qui da noi quel vento di rinnovamento che spirava nello Stivale ma che non riusciva ad attraversare lo Stretto di Messina. Ricordate? Il titolo era “Prossima Fermata Italia”. Matteo Renzi, alla vigilia, scrisse un post su Facebook che a leggerlo adesso sembra una profezia. “Alla stazione Leopolda non faremo polemiche. No. Parleremo delle speranze e dei sogni per il nostro paese. E proveremo a riconoscere una politica che abbia una visione e non solo tante divisioni…”.
E allora, venerdì ci incontriamo innanzitutto a Firenze e al ritorno prepariamo la nostra Leopolda siciliana che si terrà il 20 gennaio 2018. Siamo alla terza edizione e quest’anno la chiameremo “Open”, come uno straordinario libro biografia di Andre Agassi, l’elogio del coraggio e della determinazione. “Open” come la necessità di un partito che sia aperto ed inclusivo. Che non si rinchiuda nelle certezze del passato ma che abbia il coraggio di esplorare sentieri nuovi. Sarà come sempre una grande occasione di partecipazione democratica, con tante sorprese e occasioni di dibattito. Sarà una iniziativa “costituente”, insieme a tanti esponenti della società civile, di sindaci, di amministratori, ragazze e ragazzi, di esponenti che hanno dato vita ad esperienze politiche civiche in tutti i territori. Daremo gambe e testa ad una nuova idea, più grande e più aperta. Costruiremo le condizioni per essere competitivi alle elezioni politiche di marzo e pronti a batterci e vincere in tutti i collegi uninominali della Sicilia.
Vi invito ad iscrivervi già da ora utilizzando questo indirizzo mail: infoopen2018@gmail.comIntanto.
Intanto dalla prossima settimana riprenderemo il tour #casaxcasa, il nostro viaggio che si concluderà a metà gennaio con “Open”. Seguiteci, suggeriteci idee e tappe, perché noi vogliamo che “Open” sia finalmente l’occasione per aprire una nuova stagione di ascolto e di partecipazione in Sicilia, in Italia. Vi aspetto in tanti. Magari non vedremo qualche faccia di chi è passato nelle due precedenti edizioni per salire sul carro invece di spingerlo. Meglio così. Ritornare alla prima ora, questo è quello che ci chiedono in tanti. Ritornare ad affermare con forza una visione, una nuova visione e respingere a tutti i costi la politica della divisione. Parlare delle speranze e dei sogni per il nostro paese. Senza polemica.
Senza polemica, infine, dico al presidente della Regione, Nello Musumeci di darsi una mossa. L’ho chiamato immediatamente dopo la sua elezione, la sera del 6 novembre, augurandogli buon lavoro e assicurandogli che non sarebbe venuto meno il rapporto istituzionale. Oggi gli chiedo di non perder più tempo con la composizione del suo esecutivo. Faccia subito, è indispensabile che il presidente della Regione discuta con il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni i provvedimenti utili per la Sicilia, prima che la legge di bilancio sia approvata in parlamento. Quindi, stop al manuale Cencelli e cominciamo a discutere di numeri veri, quelli che interessano ai siciliani.
Cominciate a governare, a noi toccherà fare l’opposizione e la faremo davvero. Opposizione seria e costruttiva ma senza sconti né giochetti vari. Lo dico perché leggo sui giornali di “accordicchi” sottobanco, inciuci o roba di vecchia politica. Vorrei che non ci fossero dubbi già a partire dalla elezione dell’ufficio di presidenza dell’Assemblea regionale siciliana: la maggioranza scelga il presidente che guiderà i lavori d’aula, le due vice presidenze alle opposizioni, che a Sala d’Ercole sono due. È grammatica istituzionale e non un accordo sottobanco.
Chiudo e faccio una proposta: l’abolizione del voto segreto, il primo atto da discutere e approvare immediatamente all’Ars per far estinguere la specie, o meglio, la sottospecie del “franco tiratore”. Ci state?”.
A Faraone replica a stretto giro Giusi Savarino “Dice a Musumeci di non perdere tempo? Beh in effetti dopo 5 anni di ripetute crisi di governo, dopo aver visto sfilare 54 assessori in giunta in 5 anni di malgoverno di Crocetta e del Pd, Musumeci, insediatosi appena due giorni fa, sa bene che i siciliani attendono risposte, sa che non dovrà perdere altro tempo, ne hanno perso già abbastanza Faraone e compagni!”
E continua la Savarino “sull’ulteriore provocazione di dare entrambe le vicepresidenze in Ars alle opposizioni, sarebbe troppo facile rispondere a Faraone con una domanda, in Ars Lupo, alla Camera Giachetti e al Senato la Fedeli prima e la Di Giorgi oggi di che partito sono? Oh Pd! Il sottosegretario eviti di dare lezioni agli altri, non ne ha titolo, grazie”
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