“Innanzitutto una bella notizia per chi ci vuole bene e per chi ha partecipato agli appuntamenti del passato. Segnatevi queste date in agenda: il 5 e 6 ottobre ci vediamo alla terza edizione della Leopolda siciliana, o Leopolda sicula, o “Faraona”, chiamatela come volete…”.
Lo scrive sul suo profilo Facebook Davide Faraone, senatore del Pd nonché uomo di Renzi in Sicilia sin dalla prima ora.
Faraone spiega: “L’appuntamento quest’anno è al Teatro Santa Cecilia di Palermo. Purtroppo, e ci dispiace un sacco, non saremo alle Fabbriche Sandron dove abbiamo tenuto le due precedenti edizioni. I locali non sono più disponibili per meeting ed eventi. Peccato, sono state due Leopolde straordinarie.
Ci incontreremo anche quest’anno (si parte il venerdì pomeriggio per proseguire sabato tutto il giorno) con tante sorprese e tanti ospiti qualche giorno prima della Leopolda fiorentina, che si terrà come ogni anno alla vecchia stazione di Firenze, dal 19 al 21 ottobre”.
IL senatore circostanzia meglio la Leopolda siciliana: “Il titolo della nostra Leopolda sarà “Mezzogiorno tutti i giorni”. Mi sono vergognato tanto per la presenza di governatori di regioni meridionali a Pontida. Un raduno che quest’anno, come ha detto il senatore Umberto Bossi, ha visto la presenza degli “Africa”, di quelli che hanno “interesse solo ad essere mantenuti”.
Baciare l’ampolla nel luogo che per anni è stato il raduno dei popoli padani, salire sullo stesso palco di esponenti politici che hanno sbraitato contro terronia e i meridionali nullafacenti, salvo poi acconciarsi a rappresentanti dell’intero popolo italiano per interessi elettorali, non è stato un bel segnale. Chi ha svenduto i propri principi, ha piegato la rappresentanza di tanti cittadini umiliati e insultati, al potente di turno, merita un atto di ribellione, un moto d’orgoglio.
Questo sarà la nostra “Leopolda”.
Sarà poi un luogo pieno di tante storie diverse, di culture politiche diverse. Che guardano agli Stati Uniti d’Europa, che stanno dalla parte dei diritti, delle cose giuste, delle cose buone.
Perché se è sbagliato che un detenuto gravemente malato stia in galera, allora è solamente e sonoramente sbagliato che stia ancora tra le sbarre.
Perché se il Jobs Act ha consentito risultati storici in termini di sviluppo ed occupazione, è giusto che si continui su quella strada ed è sbagliato tornare indietro.
Perché la solidarietà è solidarietà e non buonismo, i viaggi della speranza non sono crociere e le Ong non sono taxi del mare, i fondi per la non autosufficienza sono un diritto e non una carità, la giustizia è garantismo e non giustizialismo, il lavoro è dignità e la dignità non vale un assegno di mantenimento.
Perché la centralità va data alle nuove generazioni, a chi garantito non è e una pensione non l’avrà mai. Al diavolo le pippe mentali di certo populismo di sinistra, che coincide con quello di destra, su pensioni, articolo 18, flessibilità e decrescita felice.
La nostra carta d’identità sono i mille giorni del governo Renzi. In questi anni abbiamo vinto e perso, abbiamo fatto cose buone e commesso molti errori. Ma ciò che più conta è che non sono riusciti a cambiarci. E a chi sperava di non vederci più, e a chi ha lavorato per annientarci, rispondiamo con un sorriso e con una battuta: non solo noi non lasciamo, ma raddoppiamo!
Raddoppiamo l’impegno, raddoppiamo la nostra voglia di lasciare alle nuove generazioni un Sud migliore, un’Italia migliore.
Lasciamo che si continui a parlare di noi come mendicanti con il cappello in mano, che chiedono l’elemosina, o raddoppiamo l’impegno affinché dal Mezzogiorno cresca la voglia di ribellarsi e di sventolare l’orgoglio di comunità che non si traveste, come a Carnevale, di verde o di giallo, ma che nel Dna contiene una moltitudine di colori, come quelli dell’arcobaleno? Colori, culture, storie, facce e sogni che sono la ricetta più antica e più moderna contro la paura.
Ragazzi, lasciate che prevalga la paura o raddoppiate la speranza?
Il terzo appuntamento, traccerà la terza via. Né populismo di destra, né populismo di sinistra. Noi vogliamo tornare ad essere popolari, con un’altra idea di società e chiamando a raccolta chi è altra cosa dai populismi. Tutti, nessuno escluso. Troveremo le cose che abbiamo in comune e partiremo verso nuove mete. Ce ne infischieremo se qualche reduce dirà che siamo trasformisti.
Non saremo trasformisti, saremo semplicemente e coraggiosamente trasgressivi!
Sì, trasgressivi. “Se rispetti tutte le regole, ti perdi tutto il divertimento”, diceva Katharine Hepburn. Noi vogliamo costruire un ambiente dove ci si diverte anche. E William Shakespeare scriveva: “Esistono abitudini che è più onorevole trasgredire che seguire”. E forse è tempo di trasgredire le abitudini della vecchia politica. Non credete?
Ecco, la Leopolda del Sud sarà il posto giusto dove sentirsi utili e divertirsi. Non per lasciare ma per raddoppiare e per trasgredire veramente. Il nostro programma per gli anni a venire.
Iscrivetevi a: mezzogiornotuttiigiorni@gmail.com”.
Commenta con Facebook