“La lontananza siderale di certo ceto politico siciliano dai siciliani è incredibilmente emersa nella polemica dell’accappatoio. Noi abbiamo posto, in maniera un po’ singolare sicuramente, il problema dell’emergenza idrica, dei cittadini di Agrigento e Caltanissetta senz’acqua da cento giorni, delle autobotti arrivate al costo esorbitante di 250 euro senza alcuna garanzia che l’acqua sia controllata, degli allevatori costretti ad uccidere i propri animali, delle coltivazioni a secco”. E’ quanto scritto dal parlamentare nazionale siciliano, Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera, sul profilo Facebook di IV Sicilia, commentando la gestione dell’emergenza idrica da parte della Regione siciliana.
“Abbiamo posto il problema di un Presidente di regione incapace che non risolve i problemi ma moltiplica le poltrone, costituisce le cabine di regia che girano a vuoto perché fra un po’ il lago di Ancipa sarà completamente a secco e i paesi che approvvigionano l’acqua solo da lì saranno nei guai, perché alcuni quartieri di Palermo cominciano a subire le turnazioni. Noi abbiamo chiesto conto di tutto questo e Schifani anziché dimostrare cosa abbia fatto in questo anno per preparare la regione ad una crisi ampiamente annunciata, anziché dirci cosa vuole fare, dedica il suo tempo a chiamare segretari di partito, servi di palazzo e lacchè per chiedere teste e abiure nei confronti di chi ha osato far emergere le sue chiarissime mancanze”.
“I pozzi avrebbe dovuto trovarli o requisirli ad inizio di quest’anno, non a luglio o agosto quando l’emergenza era già scoppiata. Così come l’opposizione, ci saremmo aspettati una parola di sostegno, ci saremmo aspettati anche solo una parola che potesse farla uscire dal letargo e invece no, anche loro non hanno parlato di siccità o attaccato Schifani, ma se la sono presa con chi? Con noi, perché abbiamo fatto notare con il nostro accappatoio il loro silenzio assordante. Noi continueremo con più veemenza a parlare di crisi idrica mentre loro blaterano sul nulla.