Il pungo duro il prefetto di Palermo Mariani, non lo voleva proprio mettere in campo ma alla fine  sarà costretto alla stretta. E’ allarme sicurezza nel far west di via Maqueda dopo l’ennesima rissa, l’ennesimo pestaggio e l’arresto di due tunisini, sempre gli stessi già coinvolti in altra risse una delle quali finita con un diciassettenne in rianimazione.

Il pugno di ferro da oggi

“Il prefetto di Palermo Massimo Mariani ci ha garantito che intensificherà i controlli nella zona di via Maqueda dove si sono ripetute risse e aggressioni molto gravi” annunciano i rappresentati del gruppo uniti per il quartiere per il quadrilatero stazione centrale del centro storico. L’incontro si è tenuto nella sede della prefettura.

“Abbiamo assistito ad un escalation di violenza in questi ultimi giorni in quella zona. Un ragazzo rischia di morire dopo un violento pestaggio. Noi residenti non viviamo più. Noi del comitato abbiamo continuato a sollecitare tutti gli organi che si occupano di sicurezza di voler considerare l’area in questione come sito particolarmente sensibile dove si ripetono atti di microcriminalità”.

Il presidio non deve andarsene

“Servono misure di sicurezza preventive, inserendo in agenda degli interventi sistematici definiti ad alto impatto nel perimetro stradale ed in particolare ad esempio; via Maqueda da via Giardinaccio e sino alla piazza Sant’Antonino, compreso le traverse, via Fiume, via del Bosco, via Case Nuove, via Torino, via Trieste vicolo Gaffi, dall’altro lato via Milano via Alessandro Manzoni via Garibaldi, via Trento e via Pavia”.

Per questo il comitato ha chiesto la presenza di presidi fissi “sino a quando la zona in questione non verrà abbandonata da chi continua a bivaccare da anni e rende la nostra vita impossibile – continuano i rappresentanti – Chiediamo all’assessorato alle politiche sociali del comune di Palermo di voler rafforzare il gruppo di lavoro nello specifico assistenti sociali che si occupa di soggetti particolarmente fragili che vivono perennemente per strada giorno e notte, con particolare attenzione nel parcheggio di piazza Giulio Cesare, via Alessandro Manzoni, e via Roma. Chiediamo inoltre, il supporto del comandante della polizia municipale a voler predisporre, una serie di sopralluoghi finalizzati a verificare il rispetto delle normative vigenti in materia di vendita di alimenti e alcolici”.

L’ultima rissa e l’arresto di due tunisini

Intanto due tunisini di 21 e 22 anni sono stati arrestati e due bengalesi  di 37 e 36 anni denunciati per la maxi rissa scoppiata proprio in via Maqueda in un bar giovedì pomeriggio, quando non c’erano presidi di forze dell’ordine.

La lite finita con due feriti, uno grave, è scoppiata perché i due tunisini non avrebbero voluto pagare il conto. Il titolare dell’esercizio è stato colpito con una bottiglia in testa e soccorso dai sanitari del 118. Nella rissa sono stati coinvolti anche due dipendenti bangalesi.

Il blitz dei carabinieri, le indagini e i testimoni

I carabinieri hanno avviato le indagini, sentito i testimoni e acquisito le immagini dei sistemi di videosorveglianza e, alla fine, arrestato i due tunisini che fanno parte di un gruppo di ragazzi che stazionano nella zona di via Fiume e che, nei giorni scorsi, erano stati coinvolti in un’altra rissa nel corso della quale uno di loro è stato pestato a sangue da un gruppo di palermitani arrivati da Ballarò. Il giovane della precedente rissa è in coma, ricoverato all’ospedale Policlinico.

I quattro coinvolti nella nuova rissa, quella di giovedì, erano stati portati in ospedale dove sono stati controllati, medicati e dimessi con prognosi che vanno dai 5 ai 30 giorni. Ingenti i danni al locale dove sono rimaste anche tracce di sangue.

La rissa precedente e il diciassettenne in rianimazione

La rissa di giovedì è avvenuto a distanza di qualche giorno dalla spedizione punitiva che ha ridotto in fin di vita un tunisino diciassettenne, ancora ricoverato nel reparto di Rianimazione del Policlinico. Tutto sempre nella stessa zona.

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