A Castellammare di Stabia

Falso cieco truffa lo Stato per 20 anni, sequestrati 124mila euro

Un uomo dichiarato cieco totale, ma in realtà ipovedente, ha percepito indebitamente la pensione per cecità assoluta e l’indennità di accompagnamento per quasi 20 anni. A scoprirlo è stata la Guardia di Finanza di Torre Annunziata, che ha eseguito un decreto di sequestro preventivo per un totale di 124.794,05 euro. L’operazione, condotta su richiesta della Procura e autorizzata dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torre Annunziata, ha portato al blocco di conti bancari e di un immobile appartenente alla moglie dell’indagato.

L’indagine: una vita normale documentata dai filmati

Secondo quanto emerso, l’uomo, con la complicità della moglie, avrebbe condotto una vita normale, senza le limitazioni previste dal suo stato dichiarato. I finanzieri della compagnia di Castellammare di Stabia hanno raccolto prove decisive, tra cui video registrati durante indagini sul campo. Nei filmati si vede l’uomo camminare da solo in mezzo al traffico, trasportare buste della spesa, inserire chiavi nelle serrature senza difficoltà e addirittura firmare documenti senza alcun segno di difficoltà visiva.

Un danno economico durato vent’anni

Come dichiarato dal procuratore capo Nunzio Fragliasso, «con la sua condotta l’indagato avrebbe indebitamente percepito la pensione di invalidità e l’indennità di accompagnamento per quasi 20 anni, per un importo mensile pari a 713 euro, per un ammontante complessivo, negli ultimi 15 anni, di 124.794,05 euro».

I fondi percepiti sarebbero stati utilizzati dalla coppia per pagare il mutuo contratto dalla moglie per l’acquisto di una casa di proprietà, dove i coniugi risiedono tuttora.

Le conseguenze per i coniugi

Oltre al blocco dei conti bancari riconducibili ai due coniugi, il provvedimento giudiziario ha interessato l’immobile di proprietà della moglie, vincolato fino al raggiungimento della somma equivalente al danno stimato. Entrambi i coniugi sono indagati per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Come funzionava la truffa

Il meccanismo alla base della truffa si fondava sulla dichiarazione falsa dello stato di cecità assoluta, che l’uomo avrebbe ottenuto presentando documentazione non veritiera. La complicità della moglie avrebbe facilitato la costruzione di una situazione apparentemente credibile, che è stata però smascherata grazie all’osservazione diretta e ai controlli incrociati effettuati dalle autorità.

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