Da una parte le pratiche per i falsi invalidi con laute mazzette, dall’altra la velleità anche di diventare deputato regionale. Proprio grazie a quei favori. E’ questo uno degli spaccati della vicenda che ruota attorno al partinicese Agostino Genova, l’ex dirigente medico dell’Asp di Palermo arrestato nei giorni scorsi per lo scandalo sulle pratiche facili per ottenere le pensioni di invalidità. Gli spunti più interessanti arrivano nelle varie intercettazioni tra Genova, 70 anni, e Rosario Cammalleri, 74 anni. Il primo responsabile del settore invalidi dell’Asp di Palermo, il secondo medico certificatore per la trasmissione dei certificati medici, abilitato ai servizi telematici dell’Inps. Tra i due i favori fioccano per spingere l’uno o l’altro raccomandato per fargli avere la pensione, In cambio di soldi o oggetti di valore.
“Appena vado in pensione…”
Genova parlava del suo immediato futuro. Intercettato nel nei primi mesi del 2022, panifica la sua pensione all’Asp arrivata poi a fine di quell’anno. Parlava di continuare a lavorare come libero professionista, addirittura come consulente esterno (Ctu) per la stessa azienda sanitaria. E pianificava addirittura di continuare e anzi potenziare le sua abilità nella lavorazione delle pratiche. “Come a gennaio inizio a esercitare la libera professione perché me ne vado fuori dall’azienda, là sì che ci sarà da ridere poi. Vado a fare la Ctu là e mi danno cento pratiche al giorno… Poi faremo una holding medico legale te lo dico io…”.
La grande aspirazione
Genova aveva la passione per la politica. Da almeno un ventennio era in prima linea. Lo era stato a Partinico e Palermo dove aveva rivestito il ruolo di consigliere comunale. Nel dicembre scorso era anche diventato assessore a Partinico, nominato in quota Dc di Totò Cuffaro nella giunta del sindaco Pietro Rao. Ma il suo sogno era un altro e parlando con Cammalleri gli dice: “Intanto fammi diventare deputato…”.
L’interrogatorio
Nei giorni scorsi si è avvalso della facoltà di non rispondere il medico Agostino Genova nel corso dell’interrogatorio davanti al gip Clelia Maltese. Difeso dall’avvocato Santina Campo in questa fase il dirigente ha preferito restare in silenzio in attesa del tribunale del riesame. Ha risposto invece alle domande il medico Rosario Cammalleri difeso dall’avvocato Raffaele Bonsignore. Avrebbe fatto le prime ammissioni e confermato di avere pagato per avere favori dal medico dell’Asp. Intanto i finanzieri del nucleo di polizia economico e finanziaria della Guardia di Finanza di Palermo stanno continuando ad indagare.
Nel corso delle perquisizioni in casa di Genova sono stati trovati circa 300 mila euro mentre a casa del medico Cammalleri 550 mila euro tra soldi e assegni e circa 60 Postepay. Attraverso le carte prepagate i beneficiari delle invalidità avrebbero ripagato i servigi dell’organizzazione finita nell’inchiesta Vediamoci Chiaro.
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