Il minuto di silenzio alle 17,58, ora esatta della strage di Capaci chiude, come sempre, le manifestazioni ufficiali, quelle di piazza e con corteo, in ricordo del giudice assassinato con la moglie e con gli agenti di scorta con l’autobomba dell’autostrada. Trentuno anni sono passati e tanto è cambiato. L‘antimafia unita e popolare non c’è più.
Il corteo ufficiale
In quattromila, si stima, dall’aula bunker dell’Ucciardone all’Albero di Falcone, sono partiti in corteo a Palermo nel trentunesimo anniversario della strage di Capaci. Non c’è stata la manifestazione in Aula Bunker così come da qualche anno non ci sono più le navi della legalità Una manifestazione all’aperto quella di oggi nei pressi della stessa Aula Bunker.
A sfilare, nel pomeriggio, sono stati soprattutto i giovani. Numerose rappresentanze delle scuole, ma anche delle parrocchie e degli scout e delle associazioni di volontariato, mentre gruppi di cittadini si sono radunati davanti all’Albero ad aspettare l’arrivo del corteo. In prima fila c’era la giunta comunale con il sindaco Roberto Lagalla. E poi decine di baby sindaci con la fascia tricolore.
Il corteo, partito dall’aula bunker dell’Ucciardone, percorrendo via Duca della Verdura, arriva in via Notarbartolo, davanti al palazzo in cui abitavano il magistrato e la moglie Francesca Morvillo, dove, però, non giungerà un altro corteo partito dalla facoltà di Giurisprudenza. Sul palco Maria Falcone e, tra gli altri, Piero Grasso, collega e amico del magistrato ucciso a Capaci. La manifestazione è organizzata dalla Fondazione Falcone.
L’altro corteo bloccato al Giardino Inglese
Per ordine della questura, invece, l’altro corteo non può arrivare all’Albero Falcone. L’ordine di pubblica sicurezza è chiaro e parla di necessità di evitare “disturbo o alcuna altra turbativa alla cerimonia che avrà luogo in via Notarbartolo all’Albero Falcone”.
Antimafia divisa, dunque, sotto l’albero anche per effetto delle contestazioni alla classe dirigente regionale e della città. Il corteo, infatti, oltre alla presenza di un sindacato, la Cgil, vede la partecipazione di diverse organizzazioni e collettivi auto organizzati.
Il ricordo istituzionale nell’aula del Senato
L’aula del Senato, intanto, ha dedicato un minuto di silenzio alla memoria di Giovanni Falcone e delle altre vittime della strage di Capaci, con un applauso finale. A chiederlo è stato il presidente Ignazio La Russa ricordando che “Giovanni Falcone, come Paolo Borsellino e tanti altri magistrati e uomini delle forze dell’ordine hanno perso la vita perché temuti da Cosa nostra. Le loro professionalità, determinazione e coraggio misero in ginocchio la mafia e sono un esempio per tutti noi”. Poi ha aggiunto: “L’Italia dopo di loro, semmai avesse chinato la testa, non l’ha mai chinata. Anzi, l’ha rialzata ancora più forte grazie al loro eroismo e alla loro determinazione”. Quindi ha concluso che l’esperienza di Falcone “è stata d’esempio per tanti giovani, uomini e donne e lo sarà per sempre”
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