Un sistema per far pagare ad altri le multe destinate ai loro amici. Le ‘vittime sacrificali’ erano, prevalentemente i giovani che fermavano in scooter senza casco, senza assicurazione o senza revisione. Sono quattro i vigili urbani di Palermo indagati dalla Procura che ha chiesto per loro il rinvio a giudizio. Si tratta – rivela il quotidiano La Repubblica – di un commissario e tre agenti della polizia municipale di Palermo che devono rispondere a vario titolo di falso e abuso di uffici: il commissario Francesco D’Antoni, Rosalia D’Alessandro, Laura Petrolà e Manuela Rita Bannò.
Dopo lo scandalo dei vigili urbani assenteisti e della vigilessa “a luci rosse” una nuova vicenda giudiziaria colpisce il corpo della municipale.
Consegnavano al commissario le multe che poi venivano pagate dai ragazzini terrorizzati dai controlli stradali. ecco come funionava il sistema: se il giovane controllato dagli agenti totalizzava una serie di infrazioni che prevedevano multe salate o addirittura il sequestro del mezzo, prima veniva informato della gravità della situazione e solo dopo gli veniva proposto di pagare un bollettino da 39 euro, che altro non era che la multa che D’Antoni e soci avevano garantito di far sparire. Naturalmente, il bollettino che i vigili consegnavano al malcapitato di turno doveva essere pagato immediatamente.
Un gioco sporco che era destinato a finire. Infatti uno dei ragazzi ha denunciato l’ accaduto agli agenti del commissariato di polizia Oreto, facendo scattare l’ indagine.
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