La Regione chiederà i danni all’Anas per i ritardi ma l’Ente delle strade contesta le dichiarazioni del governo regionale e parla di interventi decuplicati. E’ uno scontro duro quello che si profila e che adesso diventa anche politico oltre che giudiziario.
E mentre lo scontro sale di toni gli autonomisti rilanciano anche sul Ponte di Messina
“E’ il momento giusto per rilanciare la costruzione del Ponte sullo Stretto, sfruttando appieno i fondi europei e facendo gioco di squadra con la Calabria” affermano i deputati “Autonomisti” all’Ars, Giuseppe Compagnone (presidente della Commissione Ue), Roberto Di Mauro (Vicepresidente Vicario dell’Ars) e Carmelo Pullara, Capogruppo Autonomisti e Popolari.
“La notizia che l’alta velocità arriverà sino a Reggio Calabria e gli ingenti finanziamenti messi in campo dalla Comunità Europea ci impongono di continuare a spenderci, come fatto in passato, per un’opera fondamentale che libererebbe la Sicilia dall’isolamento e rappresenterebbe allo stesso tempo un grande occasione di rilancio economico. Un’infrastruttura che avvicinerebbe l’isola al resto d’Italia, garantendo anche il pieno e completo diritto alla mobilità dei siciliani vittime del ciclico caro-prezzi delle compagnie aree. È un’opera che incentiverebbe e ottimizzerebbe lo sviluppo del trasporto ferroviario, garantendo allo stesso tempo l’abbattimento dell’inquinamento derivante dalle emissioni di voli e navi diretti in Sicilia e del traffico merci su gomma” proseguono i tre deputati.
“Bene ha fatto il Governo della Regione – continuano Compagnone, Di Mauro e Pullara – ad alzare la voce contro l’Anas i cui ritardi nella realizzazione di opere strategiche si ripercuotono sulla pelle dei siciliani. Il futuro della Sicilia passa dal completamento della rete dei collegamenti interni, stradali e ferroviari, e dalla realizzazione del Ponte: è l’unica strada percorribile per azzerare così il gap infrastrutturale con il resto d’Italia”.
Ma le reazioni politiche sono di tutt’altro tipo “Le solite polemiche sterili che non servono a nulla” dice il capogruppo del M5S all’Ars, Giorgio Pasqua, sull’attacco all’Anas
“E’ facile – dice – attribuire i ritardi allo Stato per coprire le proprie inefficienze. Vuole essere il commissario di 10 mega opere? Qui tutte le opere vanno commissariate perché in quanto a strade siamo messi veramente male. Ci sono 250 milioni nel patto per il Sud, 150 circa negli accordi di programma quadro tra la Regione e le province, perché non interviene su queste opere? Ci sono quasi 200 opere da realizzare e Musumeci che fa? Perde tempo a polemizzare con lo Stato. Il M5S, con il viceministro Cancelleri, ha dato un’accelerata su parecchi fronti, mentre la Regione è tristemente ferma al palo”.
“Il viadotto Himera? Siamo i primi – continua Pasqua – a dire che è una vergogna . Ma è innegabile che da quando Giancarlo Cancelleri è viceministro alle Infrastrutture, su questo versante c’è stata un’accelerata enorme, e la prossima inaugurazione del viadotto, promessa da Cancelleri per il 31 luglio , il giorno dell’apertura della trazzera 5stelle, ne è la plastica dimostrazione. Cosa ha fatto Musumeci per consolidare la frana sottostante al viadotto, che ha causato il crollo del ponte? Nulla. Di chi sarebbe la responsabilità se, Dio non voglia, dovesse accadere un nuovo crollo?”.
“Nulla – prosegue Pasqua – è stato fatto anche per rimuovere la frana di Letoianni che da 5 anni è li, senza che nessuno muovesse un dito, e questo nonostante il Ministero abbia dato l’ok al progetto e fornito il 40 milioni di euro per rimuoverla”.
“Ci sono – aggiunge Pasqua – interventi da fare per 16 miliardi di euro tra Anas ed Rfi e il M5S si sta battendo con Cancelleri affinché i poteri commissariali per snellire la burocrazia e velocizzare le opere, come avvenuto per ponte Morandi di Genova, si applichino anche in Sicilia. Parliamo di opere come la linea ferroviaria che da Messina scende a Catania fino a Palermo, la tratta che da Palermo va a Trapani, vergognosamente chiusa da anni per colpa della Regione, strade importanti come la Ragusa Catania o come tutti gli interventi sulla A19, quelli sula Caltanissetta-Agrigento e sulla Palermo-Agrigento, dove i cantieri sono sempre andati avanti grazie allo Stato”.
“Musumeci – conclude Pasqua – anziché lamentarsi operi, i siciliani vogliono fatti non polemiche”. E di opinione simile è anche il segretario del Pd in Sicilia Anthony Barbagallo “Dal suo insediamento ad oggi, il presidente Musumeci parlando di strade siciliane ha detto tutto ed il contrario di tutto, annunciano in pompa magna gli interventi varati dal ministero per le Infrastrutture nel tentativo di farli passare come sue iniziative, fino ad attaccare il governo nazionale e l’Anas nel tentativo di nascondere i propri errori”.
“Musumeci ha chiesto al governo nazionale di poter nominare un commissario per interventi straordinari su alcune strade provinciali, peccato che non abbia mai fornito l’elenco delle strade senza il quale non si può procedere al perfezionamento dell’incarico. Il risultato – aggiunge Barbagallo – è che le strade sono ancora nelle stesse condizioni, e finanziamenti per milioni di euro sono ancora bloccati. Il PD chiederà al ministero per le Infrastrutture e Trasporti di scrivere direttamente alle ex-Province per avere l’elenco degli interventi necessari”.
“Invece di continuare a cercare altri colpevoli – conclude Barbagallo – Musumeci dovrebbe prendere atto della sua incapacità politica e amministrativa”.
Ma all’Anas che tacciava gli attacchi regionali come fandonie risponde l’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone “C’è poco da commentare, leggendo la replica banale e patetica dell’Anas che si rifugia in una sfilza di numeri e di ‘impegni’ già sentita in numerosissime altre occasioni. L’azienda di Stato cita persino interventi come Ambelia e il Giro d’Italia, dal valore irrisorio, dimenticando la mole di investimenti da oltre due miliardi di euro che, da quando siamo al governo della Regione, è rimasta solo sulla carta e non è stata mai riversata in cantieri e lavoro. Il governo Musumeci va avanti nella sua iniziativa a difesa della dignità e delle legittime aspettative dei siciliani. Ci vediamo in tribunale”.
Commenta con Facebook