Con un emendamento votato in questi minuti a sala d’Ercole, a firma di Vincenzo Figuccia e altri, vengono rinviate le elezioni di secondo livello che per ragioni tempistiche e procedurali non potranno tenersi entro il 30 giugno.
“Nelle scorse settimane – afferma Figuccia – insieme al collega Danilo Lo Giudice e ad un centinaio di sindaci, abbiamo fatto una marcia che si è conclusa davanti la presidenza della Regione per chiedere la calendarizzazione di un ordine del giorno che garantisse un impegno da parte del governo regionale a chiedere le risorse aggiuntive per salvare le province. Di fatto, i 150 milioni di euro accordati dallo Stato, sono un primo passo ma chiediamo che vengano concesse per intero le somme. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto il rinvio delle elezioni di secondo livello che adesso non avrebbero giovato a nessuno considerato che al momento, si tratta di enti assolutamente inutili”.
Critica l’opposizione Pd “Dopo una campagna elettorale per le Europee passata a promettere a sindaci e consiglieri un ruolo negli organismi di Liberi Consorzi e Città Metropolitane, ecco che il centrodestra getta la maschera ed al primo voto invia le elezioni di un anno” dicono il capogruppo Giuseppe Lupo e il parlamentare regionale del PD Antonello Cracolici, a proposito del rinvio al prossimo aprile delle elezioni di secondo livello degli organismi delle “ex Province”.
Oltretutto – aggiungono Lupo e Cracolici, componenti della commissione Affari Istituzionali – la norma è stata approvata con un emendamenti presentato direttamente in Aula ed agganciato al ddl sulla Pesca senza il preventivo esame della Commissione”.
“È uno sbaglio madornale rinviare le elezioni provinciali, per quanto di secondo livello. La paralisi di questi enti è da attribuire anche alla protratta assenza di un organo politico al vertice di Città metropolitane e Liberi consorzi” afferma invece l’assessore regionale Marco Falcone, deputato di Forza Italia
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