Tornerà in aula per essere nuovamente modificata la legge di riforma delle ex Province. lo ha deciso la conferenza dei capigruppo dell’Ars riunita oggi a Palazzo dei Normanni.
Recepiti e analizzati i rilievi avanti da Palazzo Chigi la capigruppo ha deciso di riformare di nuovo la riforma senza resistere davanti alla Corte Costituzionale alle indicazioni romane. per un iter rapido di approvazione della legge è stato predisposto e depositato un emendamento che modifica il sistema di elezione del sindaco della città metropolitana che coinciderà con il sindaco del capoluogo di provincia così come previsto dalla riforma nazionale Delrio.
L’emendamento è stato firmato da tutti i capigruppo della maggioranza e da Forza Italia mentre non hanno apposto la loro firma MpA – partito dei siciliani, Lista Musumeci e Movimento 5 stelle.
“Nel corso dell’esame d’aula del ddl di riforma delle Province e istituzione delle Città metropolitane – dice il capogruppo Pd Alice Anselmo – il Pd aveva presentato un emendamento che prevedeva la coincidenza fra sindaco del capoluogo e sindaco metropolitano. Quella proposta è stata bocciata con voto segreto, ma per quel che ci riguarda la posizione del Partito Democratico resta immutata. Adesso, anche alla luce delle osservazioni del governo nazionale, crediamo che l’aula debba esprimersi in maniera definitiva ed alla luce del sole: ognuno si assuma la propria responsabilità”.
Niente di nuovo sotto il sole, dunque, per il Pd che ammette di essere stato battuto nella precedente tornata d’aula e smentisce che lo sconfitto di oggi sia il presidente della regione che aveva voluto quella differenza fra la legge regionale e quella nazionale. un ‘giochetto’ ad personam, era stato definito per non conferire questi poteri ai nemici interni di Crocetta ovvero principalmente Orlando ma tutto sommato anche Bianco.
La legge di riforma delle province con il suo nuovo emendamento tornerà in aula per l’approvazione subito dopo la chiusura della discussione dello stralcio alla finanziaria bis attualmente in discussione a sala d’Ercole.
La capigruppo ha anche deciso di mandare in aula un emendamento alla mini finanziaria in discussione per il rifinanziamento delle scuole dell’infanzia e paritarie. Per evitare la chiusura di questi istituti era stata effettuata una raccolta di firme e la petizione con 12mila consensi era stata presentata tanto al Presidente della Regione che a quello dell’Ars.
“Esprimiamo soddisfazione per la decisione unanime della Conferenza dei Capigruppo, anche grazie all’impulso del presidente Ardizzone, di fare arrivare in Aula, nel corso del dibattito sul ddl stralcio, l’emendamento che rifinanzia le scuole paritarie per l’infanzia in Sicilia – ha commentato il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone -. Auspichiamo che anche l’Assemblea possa ritrovarsi unita su questa norma, per fornire una risposta concreta ad una realtà che rappresenta un tassello importante dell’istruzione siciliana”.
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