Non c’è solo il “collegato bis” alla Finanziaria che tiene alta la tensione all’interno della maggioranza alla Regione ma anche la questione sulle elezioni delle ex Province. Ed ancora una volta la tensione si registrerebbe tra Fratelli d’Italia e Lega, i due partiti più litigiosi della coalizione. Per domani il presidente della Regione avrebbe convocato una riunione con i capigruppo all’Ars e i segretari dei partiti che compongono la sua maggioranza. C’è il rischio di una sospensiva alla norma della Regione che rinvia di un anno le elezioni degli organi delle ex Province. Ci sarebbe già un precedente in Valle d’Aosta. Ecco perché si deve fare in fretta.
Il governo è sostanzialmente ad un bivio in caso di eventuale sospensiva delle legge per il rinvio delle elezioni. O indire subito le elezioni oppure approvare una riforma. In entrambi i casi la situazione è complessa e necessiterebbe dell’accordo interno alla maggioranza. Il nodo sta proprio qui. Fratelli d’Italia con la legge da applicare (la Delrio, ndr), avrebbe di diritto la nomina del sindaco di Catania Enrico Trantino a sindaco della città metropolitana. Ma in caso di rinascita degli enti intermedi con elezione diretta dovrebbe rinunciare alla presidenza della Provincia a questo ruolo in favore della Lega. Anzitutto ci sarà da far rientrare questa forte spigolatura.
Il vertice di domani, che dovrebbe semplicemente servire a decidere il da farsi, potrebbe rivelarsi un regolamento di conti. Tutto tra Meloniani e Salviniani. Scontro che si è recentemente acuito, con le amministrative di maggio. Infatti Fratelli d’Italia non ha digerito a Trapani l’appoggio della Lega, sotto forma di lista civica, ad un sindaco di estrazione di centrosinistra. Appoggio che è valsa la riconferma del sindaco Giacomo Tranchida proprio contro il candidato di FdI, Maurizio Miceli. L’ennesima scoria di un rapporto da sempre estremamente terso.
Nei giorni scorsi la Corte costituzionale ha dichiarato incompatibile con la Costituzione il continuo rinvio delle elezioni dei Consigli metropolitani e dei Presidenti dei liberi Consorzi comunali. Enti che in Sicilia hanno sostituito le soppresse Province regionali. Come scrive vivienna, il Giudice delle leggi, con la sentenza n. 136 appena depositata, ha affermato che il legislatore regionale ha di fatto impedito la costituzione degli enti di area vasta in Sicilia. Violando gli articoli 3, 5 e 114 della Costituzione.