Non arriverà alcuna sospensiva sul ricorso presentato al Tar di Palermo contro l’aggiudicazione dell’ex Blutec di Termini Imerese a Pelligra Holding Srl. Il legale del gruppo Sciara holding e Smart City group, la cui proposta non è stata giudicata idonea dai commissari straordinari, ha rinunciato alla sospensiva.

Incompetenza del Tar del Lazio

Ricordiamo che il collegio del Tar del Lazio si era dichiarato incompetente sul ricorso contro l’assegnazione dell’ex Blutec di Termini Imerese alla Pelligra Italia Srl e ha disposto il trasferimento del fascicolo ai colleghi di Palermo. L’udienza era prevista questa mattina c’è stata la nuova decisione.

Il ricorso

A presentare il ricorso contro l’assegnazione dello stabilimento alla società del gruppo che fa capo al patron del Catania Calcio, l’imprenditore siculo-australiano Ross Pelligra, è la Sciara holding Ltd e Smart City group, la cui offerta non era stata giudicata idonea dai commissari straordinari dell’ex Blutec. I ricorrenti avevano segnalato anomalie e irregolarità in alcuni aspetti della procedura del bando e nei punteggi attribuiti alle cinque proposte che erano arrivate.

Il passaggio dello stabilimento

Nei giorni scorsi c’era stato un passaggio formale dello stabilimento al gruppo uscito vincitore dal bando di gara.  All’incontro erano presenti i commissari straordinari dell’ex Blutec, il gruppo Pelligra e i rappresentanti di Fim Fiom e Uilm. Un passaggio formale che segue un incontro all’assessorato regionale alle Attività Produttive. tutti eventi che mostrano come il percorso di assegnazione non abbia subito alcun rallentamento come si era temuto per effetto del ricorso di un’altra azienda partecipante alla gara ministeriale.

Tutela per i lavoratori

Nel corso dell’incontro Pelligra Italia ha ribadito la massima disponibilità per la tutela dei lavoratori dello stabilimento anche attraverso programmi di formazione e di riqualificazione – fanno sapere – “perché non vi può essere sviluppo senza una responsabilità sociale. Il senso di responsabilità che c’è dietro questa scelta non può però far passare in secondo piano che il primo interesse di Pelligra Italia sia garantire la sostenibilità del conto economico per garantire un futuro certo alle 350 persone che saranno impiegate nel piano di rilancio del sito di Termini Imerese”.

Necessario un supporto da Ministero e Regione

Ma serve un ‘aiuto’ dal Ministero, avverte il gruppo che non fa mai riferimento diretto all’intero parco lavoratori. Pelligra valuta di reimpiegarne 350 ma nel complesso i lavoratori rimasti dopo tanti anni di cassa integrazione sono 560 dipendenti diretti ex Fiat ed ex Blutec e 200 dell’indotto e da novembre si troveranno senza reddito.  “Il Gruppo confida che con i tecnici del Ministero del Lavoro sarà possibile individuare il percorso più corretto per sostenere sia il piano industriale sia le persone coinvolte. Solo attraverso una collaborazione proficua con le istituzioni locali e centrali, con il Ministero del Lavoro, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con la Regione Siciliana e le parti sociali, riusciremo a realizzare un grande polo manifatturiero, logistico e industriale nell’area di Termini Imerese con un investimento che offrirà opportunità di lavoro per le future generazioni”.

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