Ha tentato in piena notte di fuggire forzando una finestra sigillata con delle viti del servizio psichiatrico di diagnosi e cura (Spdc) dell’ospedale “Civico” di Partinico dove era ricoverato dallo scorso 5 ottobre. Si è calato in un cavedio strettissimo, nel quale è rimasto incastrato.

Indagine interna

Il personale del reparto lo ha cercato per tutta la notte e solo questa mattina si è riusciti a trovarlo nel cavedio. E’ stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per accedere e liberare l’uomo. Soccorso, dopo essere stato medicato da piccole escoriazioni, proseguirà il percorso di cura. La direzione sanitaria di presidio ha avviato un’indagine interna per verificare e valutare quanto accaduto.

Allarme aggressioni nei Pronto Soccorso, genitori aggrediscono infermieri, doppio episodio in 24 ore

Due aggressioni nel giro di un paio di giorni in due ospedali diversi di Palermo, sembra per mano delle stesse persone. È l’incredibile episodio accaduto nella sanità siciliana e raccontato adesso dal sindacato Nursind Palermo che chiede tolleranza zero per contrastare questi episodi di violenza ingiustificabili.

Ricovero negato e prima aggressione

Secondo la ricostruzione, una famiglia si è recata nei giorni scorsi al pronto soccorso dell’ospedale dei Bambini per alcuni problemi accusati dal figlio. Dopo aver visitato il piccolo, alla famiglia è stata comunicata la necessità di ricoverarlo all’ospedale Cervello per l’indisponibilità di posti letto. I genitori del piccolo però inizialmente si sarebbero rifiutati non gradendo la destinazione e si sono recati autonomamente al Civico. Di fronte però all’impossibilità di trovare un posto letto, come già era stato spiegato dal medico del pronto soccorso, la mamma del piccolo sarebbe andata in escandescenza colpendo al volto un infermiere presente e rompendogli gli occhiali.

Seconda aggressione e richiesta di tolleranza zero

A quel punto è stata chiamata anche la polizia che ha scortato il bambino al Cervello, dove è stato ricoverato in Terapia intensiva neonatale. Qui ieri pomeriggio sempre gli stessi genitori si sono resi protagonisti del secondo episodio di violenza con un operatore sanitario per futili motivi, aggredendo una infermiera. “Tutto questo – denuncia la segreteria provinciale del Nursind Palermo – dimostra che di fronte alle aggressioni negli ospedali esiste un senso di totale impunità, che consente di portare avanti condotte violente con la consapevolezza che tanto non scatterà alcuna punizione. Ribadiamo la necessità che scattino misure da tolleranza zero verso i violenti altrimenti il rischio è che prima o poi accada qualcosa di irreparabile su cui nessuno potrà dire che non era prevedibile”.

Infermiera aggredita da genitore di un neonato all’ospedale Cervello di Palermo

Ennesima aggressione ai danni di operatori sociosanitari a Palermo. Questa volta a farne le spese un’infermiera dell’ospedale Cervello in servizio presso il reparto di Terapia intensiva neonatale. Per futili motivi la donna sessantenne questo pomeriggio è stata aggredita e spintonata dal genitore di un piccolo paziente.

Infermiera costretta alle cure mediche

È finita a terra ed è stata costretta a ricorrere alle cure mediche. Sono intervenuti altri operatori sanitari e genitori per provare a fermare l’aggressore e un’altra infermiera ha subito dei danni agli occhiali.

 

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