Evasione fiscale alta a Palermo, soprattutto per quanto riguarda la Tari, cioè il tributo destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Una tassa che molti palermitani ammettono quasi candidamente di non pagare, perché tanto “la spazzatura è per strada”. Una evidenza innegabile, con interi quartieri, come Borgo Nuovo, invasi dai rifiuti da settimane e dove è piena emergenza. Un servizio, quello della raccolta dei rifiuti, del quale i palermitani di numerosi quartieri dicono di non usufruire, perché magari da tempo non vedono netturbini all’opera. La raccolta dei rifiuti a Palermo procede a rilento – date anche le criticità verificatesi a Bellolampo – motivo per il quale, probabilmente, molti si sentono legittimati a non pagare. Ma questa non è una scusa plausibile.
Nonostante negli ultimi due anni, grazie alle modifiche già apportate ai regolamenti comunali, l’Amministrazione sia riuscita a recuperare 14,4 milioni di euro di tasse non pagate negli anni precedenti, il livello dell’evasione e dell’elusione fiscale nella nostra città resta alto; altissimo fra le utenze non domestiche, che per la TARI, in alcuni quartieri raggiungono livelli di mancati pagamenti pari all’84% del totale, con una media (sempre fra le utenze non domestiche) che nel 2018 è stata del 52%.
Per le utenze domestiche, il tasso di evasione è invece del 32%, con “picchi” positivi in alcuni quartieri (Zisa, Malaspina, Principe di Palagonia, Statua, Resuttana) dove la percentuale di paganti supera il 75%.
Sono i dati presentati dall’assessore comunale al Bilancio Roberto D’Agostino alla Commissione consiliare per il bilancio “in vista – ha detto l’assessore – di una auspicabile discussione informata in seno al Consiglio comunale, per la modifica del regolamento TARI che preveda tutte le agevolazioni possibili per chi vuole pagare e mettersi in regola ma allo stesso tempo un netto inasprimento delle sanzioni per chi continua a non volere pagare.”
Nel dettaglio, nell’ultimo anno il Comune ha incassato o avviato l’incasso di 7,25 milioni di euro grazie alla rateizzazione di tasse risalenti agli anni fra il 2012 e il 2018 (in questo caso a chiedere l’agevolazione sono stati circa 3mila cittadini), 2,4 milioni sono invece stati incassati grazie al ravvedimento operoso (chiesto da 2800 cittadini) ed infine 4,67 milioni sono stati incassati grazie alla compensazione fra crediti e debiti con circa 1.650 fornitori del Comune che figuravano anche fra i morosi. Per loro, il saldo delle fatture è avvenuto al netto delle somme che già dovevano all’Amministrazione.
L’analisi dei dati sull’evasione, condotta con la collaborazione della Sispi, ha permesso di procedere ad una geolocalizzazione delle utenze, soprattutto commerciali, in modo che questo favorisca i controlli da parte della Polizia Municipale per le contestazioni e l’irrogazione delle sanzioni.
La situazione dell’evasione della TARI accomuna tanti grandi comuni, soprattutto ma non solo nel Centro-Sud e per questo l’ANCI ha chiesto al Governo di individuare forme di riscossione automatica e rateizzata (quali ad esempio l’inserimento nella bolletta dell’energia elettrica) che renderebbero prossima allo zero l’evasione, permettendo per altro una congrua dilazione. Il Comune di Palermo annuncia la linea dura per ‘stanare’ gli evasori e consentire loro di mettersi in regola.
“Il Comune di Palermo – ha detto il sindaco – in questi anni ha offerto a coloro che vogliono mettersi in regola tutti gli strumenti possibili, trovando soluzioni tecniche e favorendo la rateizzazione del debito. E’ evidente che il contemporaneo e ripetuto annuncio di sanatorie e “pace fiscale” da parte del precedente Governo nazionale ha danneggiato questa nostra operazione, con una ricaduta diretta sulla qualità dei servizi che risentono della mancanza di disponibilità di cassa da parte del Comune e della RAP. Motivo in più per sottolineare l’urgenza di un dibattito ed un confronto con il Consiglio comunale che affronti questo delicato tema, individuando le soluzioni più corrette.”
La proposta dell’Amministrazione per la modifica del Regolamento TARI è che per le utenze non domestiche sia introdotto un sistema di sanzioni molto duro, che prevede, dopo avvisi e diffide, la possibilità di chiudere temporaneamente le attività commerciali (fino ad un massimo di 30 giorni) e, in caso di ulteriore rifiuto al pagamento delle tasse, la revoca della licenza.
Per le utenze domestiche, le zone della città più virtuose sono Malaspina, Resuttana e Statua 21% di evasione – P.pe Palagona 22% – Leonardo da Vinci 23% – Villa Tasca, Notarbartolo, Villa Sperlinga, Zisa (Siccheria), 25% – Bonagia e Vergine Maria 26%.
Le zone dove l’evasione è più alta sono Albergheria, Monte di Pietà 69%, Tribunali 56%, Castellammare 55%, Zisa (Ingastone) 51%.
In merito alle utenze non domestiche le zone dove l’evasione è più bassa sono Ciaculli 56%, Borgo Nuovo 57%, CEP e Zen 57%, Statua e Villaggio Ruffini 59%; quelle invece dove si registra il maggior numero di evasori sono Albergheria 84%, Monte di Pietà 82%, Castellammare e Zisa (Ingastone) 78%, Corso dei Mille 77%, Acquasanta 76%, Arenella, Vergine Maria e Passo di Rigano 75%.
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