Non bastavano i guai giudiziari. Arrivano anche quelli fiscali per Francantonio Genovese, deputato siciliano finito in carcere per oltre un anno a causa di un’inchiesta per truffa, peculato e associazione a delinquere nell’ambito della Formazione professionale, e poi ritornato agli onori delle cronache per essere passato nel 2015 dalle file del Pd (di cui era stato segretario regionale) a quelle di Forza Italia proprio dopo il voto favorevole dei dem al suo arresto.
La Commissione tributaria siciliana ha riconosciuto Genovese colpevole di aver sottratto al fisco, dal 2005, ben 16 milioni di euro di redditi, detenuti in Svizzera tramite polizze assicurative. L’agenzia delle entrate aveva contestato questa ‘evasione’ nel 2014 poco prima della scadenza dei termini. Nel 2015, dopo aver tentato, invano, la via dell’adesione o del concordato, respinta dell’Agenzia delle entrate, Genovese aveva fatto ricorso in primo grado alla Commissione tributaria provinciale di Messina, sostenendo l’erronea inclusione in redditi diversi delle somme e una loro “preesistenza” nel 2004.
In quella occasione la Commissione tributaria decise una rideterminazione del reddito sottratto a tassazione diminuito da 16,3 a 12,8 milioni. Lo scorso anno, il deputato aveva impugnato anche la sentenza della Commissione tributaria di Messina arrivando, dopo vari passaggi, alla Commissione Tributaria Regionale. Oggi l’ultima sentenza che ha ribaltato quella di primo grado tornando a contestare i 16 milioni originali.
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