Smettere di ‘inseguire’ la Lega e guardare altrove, a partire dai moderati, anche ex Pd. Per ripartire proprio dal Sud e dare maggiore solidità a Forza Italia.
E’ la ‘ricetta’ di Gianfranco Miccichè, coordinatore di Forza Italia in Sicilia nonché presidente dell’Ars.
Miccichè ha le idee chiare sui prossimi passi in Forza Italia, e racconta il suo pensiero in una lunga intervista rilasciata a Il Mattino.
Certo è che per il centrodestra, anche in vista delle europee, gli ultimi tempi non sono stati proprio facili. Troppe divisioni, modi opposti di vedere il presente e immaginare il futuro.
Ma cosa succederà in Forza Italia proprio dopo le europee? Potrebbe Miccichè fondare un nuovo Grande Sud, come già accaduto nel 2011? In quella circostanza la spaccatura favorì la vittoria alle regionali del centrosinistra.
Miccichè definisce “poco importante” quello che intende fare lui, ricordando che Grande Sud nacque in accordo con Berlusconi.
“Penso – dichiara – che bisognerebbe fregarsene un po’ dei sondaggi e mettere intorno a un tavolo una seria classe dirigente che ci liberi da questa sbornia di demagogia e finto sovranismo che sta facendo solo danni agli italiani”.
Del rapporto con Salvini dice: “Stiamo rincorrendo la Lega e poi magari il giorno dopo le elezioni Salvini nemmeno ci risponderà al telefono. Qui noi stiamo dialogando con tutti: dai centristi ai fuoriusciti dal Pd, a livello nazionale il partito dovrebbe prendere a modello la Sicilia”.
Miccichè rincara la dose a proposito della Lega: “Da siciliano – tuona – come posso fidarmi della Lega che ha lo slogan “Prima gli italiani” ma poi chiede un referendum per l’autonomia del Veneto e della Lombardia?”.
I tempi, così come la Lega, per Miccichè sono cambiati e vuole puntualizzarlo ricordando com’era diverso il partito fondato da Bossi, quando lo stesso Miccichè era sottosegretario all’Economia del governo Berlusconi.
“Bossi pensava – spiega – che senza la crescita del meridione non ci sarebbe stata la crescita per l’Italia. Ora invece questo governo non fa nulla per il Sud”.
Ricorda ancora Miccichè, il governo Berlusconi e quanto fatto per la Sicilia e per un popolo dove “pare si siano rincoglioniti tutti”.
Insomma, bisogna cambiare l’attuale assetto di governo. Quanto fatto non basta, come il reddito di cittadinanza che definisce “un bluff che inciderà per il voto alle europee”.
In merito ai voti che dovrebbe prendere Berlusconi nella circoscrizione delle isole, Miccichè mette le mani avanti, perché fare previsioni è difficile.
“Se prendesse più di 50mila preferenze sarebbe un risultato straordinario – dice -. Fi comunque prenderà almeno il 15% in Sicilia”.
Infine Miccichè, che dice di non riuscire a immaginare una Forza Italia che non sia espressione del Sud, commenta quanto accaduto in occasione delle candidature proprio in Forza Italia. Accesi confronti, malumori, fuoriuscite e tanti segni di una certa instabile situazione.
Miccichè minimizza e tuona: “Non è successo nulla, a Catania sono andati via 2 consiglieri su 12 e nessun parlamentare ha lasciato il nostro partito”.
In merito alle polemiche sul suo doppio incarico, le spegne subito anticipando che “per stanchezza a seguire due compiti così gravosi lascerò il coordinamento del partito dopo le europee”.
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