Questa mattina una delegazione del comitato spontaneo degli agricoltori di Valledolmo ha consegnato più di 200 schede elettorali presso la sede del Comune in segno di protesta.

“Dopo diversi mesi di proteste, presidi, riunioni e tavoli tecnici, l’intero comparto agricolo continua a non ricevere le giuste risposte dalla politica per far fronte alla ormai conclamata crisi del settore. Pertanto gli agricoltori ed allevatori depositano la propria scheda elettorale, scegliendo di non andare a votare per il rinnovo del parlamento europeo, in segno di protesta”. Inizia così il comunicato firmato dal comitato spontaneo degli agricoltori di Valledolmo, in cui si spiegano le molteplici ragioni dell’iniziativa di protesta in occasione delle votazioni per il rinnovo del parlamento europeo dell’8 e del 9 giugno.

In primis per le misure previste nella Pac (Politica Agricola Comune). In tutta la regione monta la protesta per la situazione idrica che ha messo in ginocchio il settore nell’isola.

Schede già trasmesse al prefetto di Palermo

Le oltre 200 schede elettorali, depositate alla presenza del sindaco Angelo Conti e del presidente del consiglio comunale Peppuccio Catania, sono già state trasmesse al prefetto di Palermo, mettendo a conoscenza dell’iniziativa anche il presidente della Regione, Renato Schifani, che attualmente detiene anche la delega dell’assessorato all’agricoltura.

“Politica europea continua a mostrare disinteresse”

“La politica europea – si legge nella nota degli agricoltori – attraverso le misure previste nella P.A.C. e le normative vigenti, continua a dimostrare il completo disinteresse per il ruolo degli agricoltori e degli allevatori. Un continuo aumento della crisi di mercato, determinata da un ingresso di merci di dubbia salubrità a bassi prezzi, ogni giorno condanna alla chiusura molte aziende, vanificando la speranza e la voglia di futuro di molti giovani che si trovano costretti ad abbandonare le proprie origini. Pertanto gli agricoltori ed allevatori depositano la propria scheda elettorale in segno di protesta reputando doveroso e imprescindibile dare un forte segnale di sfiducia nei confronti della politica istituzionale, in occasione della tornata elettorale per il rinnovo del parlamento europeo”.