Palermo

Furti d’auto e cavalli di ritorno, 14 automobilisti denunciati per favoreggiamento dopo gli arresti

Gli agenti della polizia del commissariato Brancaccio hanno denunciato 14 automobilisti accusati di favoreggiamento per non avere denunciato l’estorsione subita dopo il furto dell’auto. Lo scorso 20 febbraio la polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di 16 persone che rubavano le auto e poi chiedevano soldi per restituirle ai legittimi proprietari. Il cosiddetto cavallo di ritorno.

Riciclaggio di auto rubate

Il gruppo, che ha agito con base nel quartiere dello Sperone, è risultato responsabile di un vasto giro di riciclaggio di auto rubate, alle quali sono stati alterati i dati dei telai mediante nuove punzonature, riportandovi quelli di auto incidentate, quasi tutte inutilizzabili, acquistate per questi scopi. Quattordici vittime dell’estorsione accertata hanno negato di avere pagato ostacolando le indagini e non consentendo di ricostruire quanto successo. Per questi è scattata la denuncia.

Furti d’auto e cavalli di ritorno, sette arresti a Palermo, 22 indagati

Rapine, estorsioni ma soprattutto furti d’auto con il così detto “cavallo di ritorno”. Una piaga che si è diffusa a macchia d’olio a Palermo dove i furti son o all’ordine del giorno, anzi della notte, e spesso i mezzi rubati vengono restituiti dopo il pagamento di un “riscatto”.

Leggi anche

Rubano auto per il cavallo di ritorno, tre uomini accusati di furto ed estorsione

Gli arrestati

L’operazione dei carabinieri e della polizia contro i furti d’auto con il metodo del cavallo di ritorno. Sono stati portati in carcere i palermitani residenti allo Zen Mirko Lo Iacono, 28 anni, Giuseppe Basile, 29 anni, Davide La Rosa, 21 anni, Stefano Angelo Randazzo, 25 anni, Francesco Nappa, 39 anni. Ai domiciliari sono finiti Carlo Mazzé, 22 anni, e Nicola Spinnato, nato a Cantù, 52 anni. Complessivamente gli indagati sono 29.

L’operazione di carabinieri e Polizia

I carabinieri della compagnia San Lorenzo, insieme agli agenti della Squadra Mobile “sezione reati contro il patrimonio”, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari, del gip di Palermo, su richiesta della procura, nei confronti di 7 persone residenti nel quartiere Zen di Palermo accusate a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro il patrimonio, rapina ed estorsioni.

Leggi anche

“Ama a mangiari tutti”, prova il cavallo di ritorno, scatta un arresto nel Catanese

Indagini avviate nel 2021

L’operazione è il risultato di un’indagine avviata nel 2021, condotta dal nucleo operativo della compagnia San Lorenzo e dalla squadra mobile che ha sgominato una banda che sarebbe responsabile di una rapina a mano armata e di numerosi furti di autovetture e di motocicli, restituiti ai proprietari solo dopo avere ricevuto soldi in cambio tra 300 e 1500 euro, il cosiddetto metodo del cavallo di ritorno.

Le indagini nel loro complesso hanno fatto luce su 26 episodi di estorsione, 28 furti, 19 ricettazioni, una rapina aggravata ed una condotta di riciclaggio; nel corso dell’attività, 3 persone sono state arrestate in flagranza di reato e ulteriori 13 sono state denunciate a piede libero per i reati consumati e tentati di furto e ricettazione. Complessivamente, risultano indagate in stato di libertà altre 22 persone.

Leggi l'articolo completo