Avrebbero vessato ed estorto denaro ad un commerciante in un ristorante che si trova nei pressi della stazione centrale di Palermo. I carabinieri della stazione di Palermo Oreto hanno eseguito un’ordinanza cautelare ai domiciliari del gip di Palermo, su richiesta della procura nei confronti di quattro palermitani appartenenti alla stessa famiglia accusati, a vario titolo, di estorsione aggravata ed atti persecutori.
La denuncia del ristoratore
Le indagini sono scattate dopo la denuncia presentata a maggio dal ristoratore che non tollerava più le prevaricazioni subite. I militari erano intervenuti dopo un’aggressione fisica subita dal commerciante.
Richieste estorsive e minacce
La vittima ha trovato il coraggio di denunciare mesi di continue richieste estorsive da parte di quattro palermitani che avrebbero preteso beni di consumo, minacciando gravi ritorsioni in caso di coinvolgimento delle forze di polizia. I quattro indagati avrebbero consumato e asportato senza pagare cibo e bevande dal locale di ristorazione arrivando, in un’occasione, ad aggredire il ristoratore dopo essere stati da lui invitati a lasciare libero un tavolino del locale per far posto ad altri clienti.
Arresti e misure cautelari
Le immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza della zona, le testimonianze raccolte e le indagini condotte, hanno permesso ai carabinieri di arrestare un 56enne, un 41enne, un 38enne e di un 21enne, tutti appartenenti alla stessa famiglia. Il 38enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, mentre gli altri tre indagati, sono stati rispettivamente sottoposti uno agli arresti domiciliari e due alla misura del divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico.
“I lavori non mi piacciono” e picchia un operaio, condannato per rapina e estorsione
Il gup del Tribunale di Siracusa ha condannato a 5 anni di reclusione un 44enne di Francofonte, Giovanni Bonavita. finito sotto processo per rapina, estorsione e lesioni.
La vicenda a Francofonte
Una vicenda risalente all’aprile scorso, a Francofonte, periodo in cui, secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’imputato, difeso dall’avvocato Junio Celesti, si sarebbe rivolto ad un conoscente per alcuni lavori di pitturazione nella sua abitazione.
I lavori
Interventi che sarebbero stati eseguiti ma, da quanto emerso nel corso degli accertamenti, non avrebbero affatto soddisfatto il committente che avrebbe preteso delle integrazioni. Ne è scaturita una contrapposizione che, con il passare del tempo, si sarebbe esasperata fino a quando il 44enne avrebbe deciso di farsi giustizia.
L’aggressione
E così, si sarebbe recato nell’appartamento dell’operaio per chiedere conto e ragione ma i toni si sarebbero fatti incandescenti fino alla decisione estrema dell’imputato di imporre la sua volontà: avrebbe prelevato da quell’immobile alcuni oggetti e poi avrebbe preso a botte la vittima, costretta a fare ricorso alle cure dei medici.
Le indagini
Inoltre, il 44enne avrebbe pure preteso un nuovo lavoro ma l’aggressione non è passata inosservata: è stata aperta un’inchiesta da parte dei magistrati della Procura di Siracusa che hanno indagato il francofontese. La difesa, rappresentata dall’avvocato Junio Celesti, ha optato per il rito abbreviato ed al termine della camera di consiglio è stata emessa la sentenza.
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