“Ho inviato ai miei legali il testo dell’esposto che intendo presentare alla Procura della Repubblica in qualità di Presidente dell’associazione Siciliae Mundi, affinché sia vagliato accuratamente e preparato in maniera idonea al raggiungimento dello scopo di evidenziare e quindi denunciare i profili illeciti di cui riteniamo essere caratterizzata non solo quest’ultima “rottamazione” ma più in generale di tutto il ‘sistema della riscossione'”
Piove un’altra tegola su Riscossione Sicilia e stavolta di mezzo potrò esserci la magistratura. Dopo settimane, se non mesi, di polemiche, arriva la denuncia anche se i motivi sono molto diversi da quelli che hanno dato vita allo scontro in Assemblea regionale siciliana fra i deputati e Antonio Fiumefreddo presidente di Riscossione Sicilia. Ad annunciarla è Loredana Novelli presidente dell’associazione Siciliae Mundi che segue i ricorsi dei contribuenti contro la cartelle di Riscossione Sicilia da anni.
La denuncia potrebbe essere presentata già lunedì ma intanto è partito il primo esposto indirizzato al garante per la protezione dei dati personali.
“Tra chi denuncia di volersi dimettere (e poi non lo fa) per ritorsioni e vendette – dice Novelli – a chi rilancia un sistema corrotto ormai da tempo, si continua a distrarre i cittadini con dichiarazioni che spostano l’attenzione rispetto alle reali problematiche di Riscossione sicilia. Assistiamo ancora a dichiarazioni ed interviste rilasciate da Rosario Crocetta e Antonio Fiumefreddo, una farsa senza fine dove i protagonisti si fingono eroi ed il popolo impotente sta a guardare. Intanto veniamo invasi da lettere ordinarie di sola informazione relative a cartelle esattoriali non ancora notificate, un “gentile” invito alla famosa rottamazione con scadenza 31 marzo 2017”.
“C’è poi pronto un dossier con 6500 nomi riguardante una chiara violazione del diritto alla riservatezza dei contribuenti. Insomma una serie di vicende poco chiare che vanno affrontate e chiarite alle quali vanno aggiunte le numerose denunce che ci arrivano dai cittadini utenti di lunghissime code agli sportelli. Code che durano anche intere mattine senza che l’utente riesca ad accedere alle informazioni di cui ha bisogno”.
E importante che il contribuente sappia quali sono i suoi diritti – dice ancora Loredana Novelli – e troppo spesso queste informazioni mancano del tutto: Il contribuente deve sapere che aderendo alla rottamazione è come se firmasse un contratto tra le parti accettando qualsiasi clausola; La rottamazione prevede cartelle notificate dal 2000 al 31.12.2016 e quindi fra ciò che accettiuamo di pagare, rottamandole, ci sono cartelle già in prescrizione; Se il contribuente ha in atto una rateizzazione “la rottamazione” prevede il 70% del restante debito entro il 2017 ed il 30% entro il 2018; Con la rottamazione andremo a pagare interessi di ritardata iscrizione a ruolo (se l’ente ritarda ad iscrivere a ruolo, perché deve pagare il contribuente ?).
Ma c’è un altro aspetto che secondo l’associazione potrebbe configurare il reato di usura: accettando la rottamazione accettiamo un aggio che oscilla dal 3% al 9% su capitale ed interessi; accettiamo, poi, le spese di procedure esecutive e le spese di notifica”
“Riteniamo che tanto rumore – conclude – sia fatto principalmente per incrementare le casse della riscossione ed ancora in vista delle prossime elezioni regionali. Inoltre vivendo ogni giorno vicino ai contribuenti ed ascoltando la poca informazione sul problema tributi, notiamo che alcuni ‘esperti di settore’ come ad esempio alcuni CAF, sconoscono del tutto la materia e comunicano notizie spesso errate, frammentarie o confuse”.
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