Era stata esclusa dal concorsone dei centri per l’impiego. E’ previsto l’assunzione di 537 unità. Alla fine delle prove sono rimasti scoperti 267 posti. Il Presidente della seconda sezione del Tar Sicilia accogliendo la richiesta di sospensiva presentata dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, ha ammesso con riserva la candidata di 48 anni Agrigento La concorrente ha, pertanto, partecipato con riserva alla suddetta prova.
Il ricorso della candidata
Partecipazione al concorso e alla prova scritta confermata anche dal collegio del Tar di Palermo. Secondo il ricorso presentato dagli avvocati la Regione non avrebbe valutato correttamente tutti i titoli presentati della candidata (e in particolare l’abilitazione professionale), che le avrebbero consentito di ottenere un punteggio utile per l’ammissione alla successiva fase concorsuale. La battaglia legale non si è conclusa. La candidata ha infatti contestato anche il punteggio assegnato alla prova scritta, rilevando come numerosi quesiti fossero ambigui o, comunque, non correttamente formulati. Su questo nuovi ricorso si attende la pronuncia dei giudici amministrativi che avverrà nei prossimi giorni.
Le polemiche sul concorso dei Centri per l’impiego
Sono pochi i laureati che hanno superato la prova per l’assunzione ai Centri per l’Impiego della Regione siciliana.
Un concorso tanto atteso ma che la lasciato l’amaro in bocca a molti.
Si parla all’incirca di 200 partecipanti che sono riusciti a superare la prova ma i posti messi a disposizione sono ben 537. Riceviamo e pubblichiamo integralmente la testimonianza di un giovane che ha partecipato ad una delle selezioni e che desidera raccontare la sua esperienza.
“Domande errate e mal poste, argomenti che esulavano dal bando”
“Ho partecipato al concorso CPI bandito dalla Regione Sicilia, profilo SML, e non sono risultato idoneo per pochissimo: appena 0,20 centesimi e starei dall’altra parte. Dalla parte di chi, per bravura e per fortuna, si trova tra i pochissimi idonei di questo concorso. La mia necessità di dire qualcosa sulla prova sostenuta nel pomeriggio del 26 maggio è sorta immediatamente già nel corso della prova stessa quando ho fatto notare al personale di sala e ad un commissario che erano presenti domande errate e domande tanto mal poste da non permetterne la comprensione; è proseguita all’uscita quando ho evidenziato al personale Ripam ed alla Commissione che era sufficientemente vergognoso che dovessi essere selezionato su argomenti che esulavano palesemente dal bando e da chi non aveva saputo formulare quesiti in italiano”.
“Conosco centinaia di persone che non hanno superato la prova”
“La mia necessità di dire qualcosa è diventata rabbia quando mi sono accorto di non aver superato la soglia del 21 per via di presunti errori calcolati su domande che sarebbero state da annullare; la rabbia è cresciuta quando ho capito che nessuna delle centinaia di persone che conosco era riuscita a superare la prova e la mia rabbia è diventata incontenibile quando più di un quotidiano ha pubblicato lo stupore dell’Assessore regionale Zambuto per il “flop” del concorso”.
“Perché l’assessore si stupisce? Flop assicurato”
“Non si sarebbe stupito l’Assessore se avesse valutato un paio di cose: in tutti i concorsi c’è sempre una percentuale di candidati, che va dal 30 al 50%, che non si presenta il giorno della prova: se sono state preselezionate duemila persone, è naturale che se ne presentino la metà; se si fa una preselezione per titoli, e se è fisiologico che un certo numero di persone non si presenteranno, non si può elevare oltremodo la complessità dei quiz, se no è evidente che non si avranno idonei sufficienti partendo da una base di candidati già ridotta perché sono stati già preselezionati “i migliori”; se poi la complessità dei quiz la si pretende di elevare inserendo quesiti che non hanno alcuna delle alternative di risposta corretta, oppure che sono formulati in maniera ambigua e che ammettono più risposte corrette o che, ancora peggio, non attengono in alcun modo alle materie indicate nel bando, allora il flop è assicurato!”.
“Gestione dissennata, scadente, miope e incompetente”
“Il flop non deriva dalla mancata o bassa preparazione dei candidati o da non so cos’altro ma da una gestione dissennata, scadente, miope e incompetente. Lo dico senza tema di smentita perché ho partecipato a diversi concorsi, ne ho persi molti ma ne ho vinti altrettanti. E lì dove ci si è resi conto di aver sbagliato si è cercato di aggiustare il tiro: sono stati per esempio, ricalcolati i punteggi accogliendo le segnalazioni di domande errate e/o sono state abbassate le soglie previste per il superamento della prova. Sempre che si voglia dare prova di efficienza e imparzialità, almeno in questa fase, nella gestione della cosa pubblica e al fine di rimediare alla magra figura di una Regione che non bandiva ai concorsi da un ventennio.
Una chiosa: prima di rilasciare dichiarazioni suscettibili di essere malamente smentite l’Assessore regionale pretenda di essere informato in modo consapevole e onesto”.
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