Mentre a livello nazionale si decide di diradare a due sole volte a settimana la conferenza stampa tradizionale nella quale ogni pomeriggio venivano comunicati i dati sull’andamento dell’epidemia da Covid19, la Sicilia continua a mantenere la sua abitudinaria comunicazione ufficiale dei dati giornaliera. Anche oggi si conferma un trend ormai osservato da molti giorni che vede un incremento dei contagi quasi standardizzato ed un decremento dei ricoveri. Insomma una epidemia in fase di controllo e di basso contagio ma certo non arrestata
Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di oggi (sabato 18 aprile), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.
Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 47.715 (+2.543 rispetto a ieri).
Di questi sono risultati positivi 2.672 (+47), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 2.171 persone (+32), 305 sono guarite (+9) e 196 decedute (+6).
Degli attuali 2.171 positivi, 568 pazienti (+1) sono ricoverati – di cui 42 in terapia intensiva (-4) – mentre 1.603 (+31) sono in isolamento domiciliare.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 129 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 113 (14, 15, 10); Catania, 612 (107, 78, 68); Enna, 311 (171, 29, 25); Messina, 389 (128, 52, 40); Palermo, 342 (74, 45, 25); Ragusa, 58 (4, 6, 5); Siracusa, 105 (63, 60, 17); Trapani, 112 (7, 18, 5).
Ma l’attenzione più che sui dati è ormai focalizzata sull’allentamento delle misure di lockdown che i siciliani sperano di poter cominciare ad apprezzare già dalla prossima settimana. Ci sono segnali di possibili aperture e dunque occhi puntati sulle decisioni che la politica assumerà sulla base dei consigli del comitato tecnico scientifico. Quello siciliano è riunito incessantemente da due giorni e adesso potrebbe essere il momento per un nuovo decreto da parte del Presidente della regione.
Già deliberata la ripartenza dei grandi cantieri dalla prossima settimana ma ci sono in ballo tante altre cose, dalle manutenzioni e montaggio dei lidi al riavvio dell’edilizia anche in forma privata, dalla riapertura del settore moda e casa, all’ampliamento delle aziende interessate alla ripresa.
C’è, poi, oltre il livello regionale, quello decisionale nazionale e si parla di dividere l’Italia in tre macro aree: Nord, Centro e Sud, visto che la situazione del contagio è diversa proprio in base a queste aree. Le ripartenze potrebbero essere cadenzate in modo diverso e la Sicilia potrebbe già avviare qualcosa anche prima del 3 maggio