La sua voce al telefono trasmette già l’umore. Enzo Paolo Turchi si dice “profondamente deluso ed amareggiato” dopo la sentenza del Tribunale monocratico di Palermo, che ha sfrattato l’accademia di danza sua e della moglie, Carmen Russo, dalla sede di via ResuttanaPalermo. “Ma – ci tiene a sottolineare a BlogSicilia – noi amiamo Palermo e non ce ne andremo. Troveremo un altra scuola per rilanciare i giovani talenti siciliani”.

La sentenza

Il giudice ha dato ragione ai proprietari dell’immobile (Immobil Sud Resuttana srl) che ospita la scuola di ballo Energy Dance. I proprietari chiedevano ai due noti ballerini 30mila euro di affitti arretrati, maturati a causa della chiusura temporanea dell’accademia nei mesi del lockdown e dell’emergenza Covid. Ora il tribunale ha condannato Carmen Russo (che per ora partecipa al Grande Fratello Vip su Canale 5) all’immediato rilascio dell’immobile e al pagamento delle morosità oltre a 4.160,50, euro di spese legali: “Il Covid non giustifica mancati pagamenti” in pratica dicono i giudici.

Ma le cose stanno davvero così? Davvero due volti noti dello spettacolo non hanno voluto pagare le morosità? Lo abbiamo chiesto direttamente ad Enzo Paolo Turchi.

L’intervista

“Noi abbiamo tutto scritto. Avevamo proposto di pagare tutti i debiti mensili arretrati tramite il credito d’imposta, come previsto dallo Stato che forniva questi aiuti per gli affitti durante l’emergenza Covid. I proprietari invece hanno rifiutato la nostra proposta perché li volevano in contanti. Da qui la richiesta di sfratto. Ma non è vero che non volevamo pagare. Volevamo usare il credito d’imposta e ce lo hanno impedito”, racconta Turchi a BlogSicilia.

Anche il suo avvocato, l’avv. Gaspare Celesia conferma: “Abbiamo proposto il pagamento integrale col rinnovo del contratto. Hanno rifiutato il credito d’imposta. Per carità, era nelle loro facoltà in punto di diritto, ma era un modo per consentire e riprendere l’attività dell’accademia di danza. Peraltro, le iscrizioni sono a settembre con attività fino a giugno. Non è una palestra tradizionale, è un’accademia. Quindi l’accostamento del fatto a Carmen Russo lede in un certo senso la loro immagine. Non si è capito perché hanno proceduto allo sfratto”. Forse avevano necessità di liberare l’immobile per destinarlo ad altri.

“Amo Palermo, troveremo altro”

“Avevamo speso un sacco di soldi, apportando migliorie ai locali. Adesso saremo costretti a portare via tutto. Ovviamente le cose che si possono smontare. La nostra non era una palestra, era una scuola che va da ottobre a giugno. Noi abbiamo fatto di tutto per riaprire, perché è la mia vita, perché faccio questo di professione e ci ho speso in quei locali più di 100mila euro.

Adesso mi trovo un po’ spiazzato. Dovremo lasciare i locali, ma adoro Palermo. Avevamo fatto il musical per Padre Pino Puglisi, insomma abbiamo portato avanti dei ragazzi del Sud. Io amo il Sud, Carmen ha il padre siciliano, della provincia di Agrigento. So per esperienza che chi è del Sud è penalizzato, quindi avevamo fatto questa accademia anche per aiutare i giovani del Sud. Lo abbiamo fatto con amore. Non vorrei lasciare Palermo sinceramente, magari cercheremo collaborazioni con altre accademie. Non vedo concorrenza nell’arte, la concorrenza sta nei supermercati”.

“Rimasto molto male, una delusione”

“Ci sono rimasto molto male, perché è un pezzo della mia vita. Non è una cosa grave, per carità. Ma è una delusione. Troveremo altro”, confessa a BlogSicilia.

“Ringrazio comunque lo Stato per gli aiuti che ha previsto col credito d’imposta. Molte scuole ne hanno usufruito. La quarantena è stata dura anche per il mondo dello spettacolo. Ma lo Stato c’è, è difficile affrontare una pandemia mondiale”.

“È andata male, ma non sono milioni. Pagheremo il debito di 30mila euro. Ma andremo avanti, pronti per ricominciare”, conclude fiducioso.

 

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