Trasformare i contratti da part time a full time. Questa la proposta che Margherita Amiri e Mario Basile, segretario provinciale e responsabile del Dipartimento Enti locali della Cisl Fp Palermo Trapani, hanno avanzato a tutti i Comuni della Provincia di Palermo.
“Dopo trent’anni di precariato, nell’ultimo biennio – si legge nel documento inviato alle amministrazioni, la gran parte dei lavoratori ha potuto sottoscrivere il tanto agognato contratto a tempo indeterminato, ma questo passaggio è avvenuto senza modificare il numero delle ore di prestazioni lavorative”.
La Cisl Fp rimarca come il lungo blocco di assunzioni, i pensionamenti e le cessazioni per cause diverse, abbia determinato lo svuotamento degli enti.
“Ad oggi – affermano Basile e Amiri – i servizi risultano resi quasi totalmente dal personale stabilizzato a tempo parziale, con ovvi aspetti negativi e non possono garantire la stessa efficienza rispetto al tempo pieno”.
Secondo la Cisl Fp, centinaia di lavoratori rivestono ruoli di particolare responsabilità e carichi di lavoro sproporzionati.
“Sollecitiamo tutte le amministrazioni – proseguono Amiri e Basile – ad attivare, da subito, le procedure necessarie per la trasformazione dei contratti da part-time a full-time. Occorre riconoscere la giusta dignità al rapporto di lavoro di tantissimi dipendenti che senza possibilità di scelta hanno accettato il lavoro a tempo parziale e per rendere più efficienti i servizi alla cittadinanza”.
La Cisl FP propone un accordo con le organizzazioni sindacali, “che preveda – dichiarano Amiri e Basile – l’utilizzo di tutti i possibili risparmi del personale cessato e delle future cessazioni per la modifica anche progressiva fino alla completa trasformazione a tempo pieno di tutti i contratti di lavoro”.
La Cisl Fp Palermo Trapani ha predisposto un modello di istanza che i lavoratori interessati potranno presentare al proprio Ente per la trasformazione del contratto a tempo pieno, una trasformazione lungamente attesa e rivendicata da un gran numero di persone che lavorano negli enti locali siciliani.
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