Nata da un’intuizione di Piersanti Mattarella, l’Asael, Associazione siciliana amministratori enti locali, compie 50 anni e riscopre l’attualità del suo ruolo. Lo fa attraverso un partecipato convegno “Cinquant’anni di attività dell’Asael al servizio delle autonomie locali e dei loro amministratori”, moderato dal presidente Matteo Cocchiara, a Palazzo dei Normanni; all’incontro sono intervenuti importanti personalità istituzionali, fra gli altri, il presidente della Sezione Autonomie della Corte dei Conti a Roma Maurizio Graffeo, l’assessore regionale all’Istruzione e alla formazione Roberto Lagalla, l’assessore regionale alle Autonomie locali Bernardette Grasso , il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Relatori Ugo De Siervo, presidente emerito della Corte costituzionale, Guido Corso presidente emerito di Diritto amministrativo all’Università Roma tre.
“Celebrare – ha detto in apertura Cocchiara – il cinquantesimo anniversario dell’Asael significa ripercorrere la storia di un contesto che diventa sempre più complesso. Vogliamo verificare se quell’intuizione primigenia di Piersanti Mattarella è ancora attuale; se associazioni come la nostra possono essere di supporto ai sindaci, ad esempio attraverso l’attività formativa che rivolgiamo agli amministratori locali”.
Difficoltà finanziarie degli enti locali, certificata dai numeri sui comuni in difficoltà, e “caos” province, tra i principali punti nevralgici emersi nel corso del dibattito.
I numeri snocciolati da Graffeo sono impietosi: 35 comuni con un Piano di riequilibrio finanziario, 8 nuovi comuni in dissesto, fra cui Catania, 21 in dissesto con procedura di rientro in corso, altri 8 comuni deficitari; nel totale il 20 per cento degli enti locali siciliani, su un totale di 390, in condizioni di criticità.
“L’armonizzazione contabile – ha spiegato Graffeo – ha fatto emergere la reale situazione finanziaria degli enti locali. Il rapporto fra Corte dei Conti ed enti locali è passato da collaborativo, come previsto dalla legge La Loggia, al controllo analitico sugli equilibri di bilancio e sui programmi di spesa privi di copertura finanziaria. Ci sono voluti 60 anni per una riforma delle funzioni di controllo della Corte dei Conti; poi un intervento dietro un altro che rende difficile l’assimilazione”.
Nel saluto inviato dal vice presidente della Regione Gaetano Armao si legge: “Per le autonomie locali siciliane il contesto oggi è molto cambiato. La vicenda del prelievo forzoso sulle ex Province, che ha sottratto circa 700 milioni a tali enti, è emblematica. Il convegno è un’occasione per ricordare l’impegno del governo Musumeci per ottenere dallo Stato i necessari trasferimenti che consentano alle ex province di chiudere i bilanci”.
Un tema nevralgico affrontato anche da Lagalla: “Al di là delle scelleratezze politiche che hanno riguardato le ex Province, siamo di fronte ad un inaudito prelievo forzoso con conseguente paralisi gestionale, operativa ed economica delle competenze relative a tali enti, cui il governo regionale fa fronte nei limiti della sua disponibilità di Bilancio, piuttosto limitata. Inoltre, dobbiamo dare risposte al precariato storico, coniugandole con l’esigenza di competenze negli uffici”.
Nella sua relazione, De Siervo ha affrontato i problemi derivanti dai mutamenti al titolo V della costituzione e agli interventi dirimenti cui è stata chiamata la Corte Costituzionale nei numerosi conflitti Stato-Regione. Del quadro normativo europeo, che tutela la libera concorrenza, in cui si muove il nebuloso universo dei servizi pubblici locali ha parlato Corso.
Per l’assessore Grasso, l’associazionismo fra comuni è un valore non dogmatico, cioè va difeso solo se aiuta a risparmiare e ha ricordato la recente sentenza della Corte Costituzionale sugli Ato idrici. “Questa sentenza – ha spiegato Grasso – consente ai comuni sotto i 5 mila abitanti, in difficoltà, di gestire in proprio i servizi, comunque non necessariamente all’interno dell’Ato, se tale associazione diventa antieconomica”.
Secondo il sindaco Leoluca Orlando i problemi di gestione degli enti locali vanno inquadrati nel contesto comunitario: “La straordinaria intuizione di costruire un’unione europea basata sulle minoranze è stata violata, quale primo atto, dall’istituzione del Fiscal contact che vira in direzione della supremazia di qualcuno più forte rispetto ad un altro”.