Il Presidente della Regione Renato Schifani a un passo dalla nomina a commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Sicilia. Con un emendamento la Dl energia in discussione in Parlamento Roma si prepara a conferire poteri speciali al governatore siciliano con il chiaro mandato di realizzare, in tempi brevi, i termovalorizzatori.

Una nomina attesa

Una nomina attesa da tempo che lo stesso Schifani aveva indicato come in dirittura d’arrivo. La notizia l’aveva fornita lui stesso venerdì scorso in occasione della conferenza stampa per trarre il bilancio di un anno di governo. La nomina non sarebbe governativa ma legislativa. Almeno questo prevede l’emendamento al decreto legge Energia in discussione nelle commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera, presentato dal deputato di Forza Italia Francesco Battistoni e altri. La noma dovrà, poi, passare per tutto l’iter Parlamentare dunque la nomina, per quanto vicina, non è certamente immediata.

Le opposizioni insorgono

Nonostante mancino ancora almeno tre passaggi di voto scatta la levata di scudi delle opposizioni “Schifani cerca la complicità di Roma per bypassare la politica fallimentare sul versante rifiuti condotta dal suo governo e da quello precedente. È il fallimento conclamato della sua azione anche su questo versante” commenta del coordinatore del M5S in Sicilia, Nuccio Di Paola.

“Schifani – dice Di Paola – come il suo precessore Musumeci, ha completamente fallito nel gestire i rifiuti e ora cerca la complicità di Roma per avallare scelte che, derogando alla disciplina ordinaria in materia di valutazioni ambientali, espongono la Regione a possibili azioni legali da parte dei soggetti già coinvolti nel processo di valutazione, con il paradosso di dilatare i tempi di esecuzione degli interventi piuttosto che accorciarli. Tra l’altro questa nomina non sarebbe assolutamente giustificata dalla situazione siciliana, visto che i commissariamenti in materia di gestione dei servizi essenziali si giustificano esclusivamente in presenza di casi conclamati di emergenza in cui persistono concreti pericoli per la salute dell’uomo e per l’ambiente”.

“Il commissariamento – conclude Di Paola – tra l’altro rischierebbe di mettere in secondo piano il delicato equilibrio ambientale già pesantemente compromesso dagli impianti ad oggi in esercizio. I processi di valutazione ambientale ordinari non possono essere né compressi né messi in secondo piano rispetto alle esigenze di ammodernare l’impiantistica”.

Fermate le procedure

Il pd va addirittura oltre e parla già di procedure ambientali negate “Con la scusa dell’ordinanza contigibile e urgente, infatti, rischia di saltare ogni procedura paesaggistica e di valutazione di impatto ambientale afferente sia gli inceneritori sia le procedure per il piano rifiuti” sostiene il segretario del PD siciliano e deputato Dem  Anthony Barbagallo.

“E’ evidente che – aggiunge – per risolvere il problema dei rifiuti in Sicilia servirebbero centinaia di impianti per lo smaltimento ma negli ultimi 6 anni dal centrodestra al governo ne sono stati finanziati meno di dieci. Servono ambiti territoriali efficienti e funzionali in linea con la richiesta della corte dei conti siciliana; e serve una natura giuridica pubblica delle società di regolamentazione pubbliche che invece, ancora oggi, – nonostante le tante riforme annunciate da Musumeci e Schifani e mai portare in aula all’ARS – è privata. Ed è soprattutto necessario spezzare l’oligopolio che alcune imprese, nel silenzio del centrodestra, continuano ancora oggi ad esercitare in questo settore in Sicilia con la benedizione della criminalità organizzata. Su questi temi non intendiamo – conclude – arretrare di un millimetro e daremo battaglia alla Camera”.

Barbagallo incoerente

Alle dichiarazioni delle opposizioni ne in particolare del segretario del Pd replica in una nota Tommaso Antonino Calderone, deputato di Forza Italia e Presidente della Commissione Bicamerale Insularità per il quale “Le dichiarazioni del segretario siciliano del Pd Barbagallo sono davvero contraddittorie. Quando il governo Draghi nominò il sindaco di Roma commissario straordinario per la costruzione del termovalorizzatore nella Capitale andava tutto bene. Se adesso il governo Meloni sceglie il presidente della Regione Schifani per la stessa procedura in Sicilia, va tutto male. Il Pd farebbe bene a dotarsi di una bussola oltre a farsi un bagno di coerenza”.

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