C’è l’accordo sul piano per superare le criticità dell’impianto di Bellolampo. Si è tenuta questo pomeriggio l’annunciata conferenza di Servizi al Dipartimento Regionale Acque e Rifiuti di viale Campania. Una riunione indetta dall’assessore Daniela Baglieri e dal capo dipartimento Calogero Foti. Momento di confronto al quale erano presenti i vertici di Rap e Comune di Palermo, che hanno trovato un cronoprogramma di massima per sbloccare gli abbancamenti nella discarica del capoluogo siciliano.
L’accordo fra Rap e Comune su Bellolampo
Secondo quanto determinato dalla conferenza di servizi, entro giovedì 9 giugno il Comune di Palermo sarà chiamato ad emettere l’ordinanza di Protezione Civile per sbloccare gli abbancamenti sulla III vasca bis. Documento che supererebbe le criticità poste dall’ordinanza 52 del 2 maggio scorso. Fatto che, inoltre, sbloccherebbe conferimenti per 100.000 tonnellate di spazzatura. Sul fronte della IV vasca l’assessore Marino, coadiuvato dai suoi uffici, dovrebbe redigere un’ordinanza conforme all’ex articolo 191 del Testo Unico Ambientale. Atto che permetterebbe di conferire altre 250.000 tonnellate di rifiuti, per un totale di 350.000 tonnellate.
Evitati gli aumenti della TARI
Quantitativo che consentirebbe, sia a Rap che al Comune di Palermo, di attendere il completamento dei lavori del primo lotto dei lavori della settima vasca, atteso per luglio. Inoltre, si sbloccherebbe anche la situazione relativa ai rifiuti presenti all’interno degli spiazzali del TMB, con un quantitativo di 180.000 tonnellate di spazzatura da smaltire. Operazione svolta senza aumentare la TARI, in quanto si vanno ad evitare eventuali extracosti derivanti dai trasferimenti di spazzatura verso altri impianti.
Caruso: “Con questo piano abbiamo 3-4 anni di autonomia”
Soddisfatto dall’esito dell’incontro l’Amministratore Unico di Rap Girolamo Caruso, che traccia la linea per i prossimi mesi e per il lungo termine. “Da oggi abbiamo quindi almeno 3 o 4 anni di autonomia. In questo tempo, dovremmo progettare il futuro, previo aumento massiccio della differenziata. Ciò guardando a possibili soluzioni impiantistiche ove conferire la parte residua (o non differenziabile) dei rifiuti cittadini”.
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