“Stiamo facendo le umane e le divine cose per rendere la città più pulita e più decorosa in tempi ragionevoli. Abbiamo messo tutte le forze in campo e mi auguro di poter rendere Palermo più pulita e libera dalla spazzatura già entro l’Immacolata. Ma diciamola tutta al momento mettiamo la polvere sotto il tappeto”.
Lo dice Giuseppe Norata, presidente della Rap, l’azienda che si occupa della raccolta e della gestione dei rifiuti in città.
“A nostre spese, sotto la responsabilità mia, del direttore e del cda continuiamo a portare rifiuti a Bellolampo – aggiunge -. Sappiamo dove sono le criticità, alcuni interventi sono stati già fatti e altri li faremo tra oggi e giovedì. In alcune zone dobbiamo gli operai devono arrivare con le pale per fare la raccolta, infatti abbiamo potenziato anche mezzi e attrezzature”.
Da giorni a Palermo è emergenza rifiuti. “Dove abbiamo già pulito – spiega Norata – dobbiamo proseguire con l’ordinario, quindi passiamo per mantenere e garantire la pulizia, anche dove è stata bonificata da poco la postazione di raccolta. Purtroppo, l’unico sistema produttivo che non si può arrestare è quello dei rifiuti – aggiunge il presidente della Rap – da giorni sento che qualcuno vuol buttare fumo negli occhi parlando di inceneritori, di termovalorizzatori, ciascuno dà una soluzione, senza pensare che dal 2016 si parla di settima vasca per la discarica di Bellolampo e siamo ancora in alto mare per la gara. Ci vogliono segnali da parte di tutti, dalla Regione Siciliana al comune di Palermo. Nel frattempo, pensiamo a lavorare”.
Intanto Palermo è tornata ad essere una discarica a cielo aperto. Alla base della nuova emergenza rifiuti c’è la saturazione della discarica di Bellolampo e la chiusura dell’impianto di Alcamo. La situazione di disagio non investe solo Palermo ma 38 comuni della Sicilia occidentale, per lo più del Palermitano e del Trapanese. E non è bastata la deroga regionale per il trasporto delle quantità arretrate in altre discariche fra cui Gela. Con due decreti regionali su Trapani e Catania è stata risolta la situazione di quasi tutti i comuni. I rifiuti sono stati portati a Trapani, Enna Agrigento e Catania, ciascuno in base alla vicinanza. Nei comuni più grandi come Bagheria e Carini c’era qualche cumulo arretrato che è stato raccolto.
La situazione continua, invece, a peggiorare a Palermo. E adesso sull’emergenza parte la rivalsa politica all’interno della stessa maggioranza che sostiene il sindaco.
“Ci sono altre ragioni ed altri interessi ben più determinanti della maleducazione di qualche cittadino. Ormai è dal 2017 che viviamo una situazione in continuo peggioramento. La RAP – dice Vincenzo Fumetta, segretario provinciale di Rifondazione Comunista – ha avuto rinnovato il contratto di servizio per i prossimi 15 anni ed è grave che non vi sia neanche l’ombra di un rilancio industriale dell’azienda. Quattro mesi fa doveva avviare lo spazzamento automatizzato e ad oggi non si è fatto nulla”.
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