- Legambiente contro le proposte della Regione di uscire dall’emergenza rifiuti
- Ritenuta controproducente la possibilità di nuove discariche e dei termovalizzatori
- Proposta la realizzazione di centri comunali di raccolta e gli impianti di trattamento dei rifiuti.
No alle discariche ed agli inceneritori, sì al potenziamento della raccolta differenziata. Questa la soluzione proposta da Legambiente Sicilia per fare uscire l’isola dall’emergenza rifiuti, esplosa dopo la saturazione della discarica di Lentini che serve circa 150 Comuni. La Regione, con l’assessore all’Energia, Daniela Baglieri, ha emesso una ordinanza che prevede il conferimento in 3 discariche già esistenti, a Motta Sant’Anastasia, Gela e Siculiana.
“Perdita di tempo con le discariche”
“La ricerca di discariche esaurite – dice Tommaso Castronovo, responsabile rifiuti ed economia
circolare di Legambiente Sicilia- per l’abbancamento delle migliaia di tonnellate di rifiuti indifferenziati prodotti da ancora troppi comuni siciliani è solo una perdita di tempo, come tante altre proposte in questi anni, del tutto inattuabile e a rischio dell’ennesima procedura di infrazione ambientale dell’Unione Europea”.
La chiave è la differenziata
Per Legambiente, l’unica strada è la differenziata che deve essere incentiva con la realizzazione di centri comunali di raccolta e gli impianti di trattamento dei rifiuti.
“Purtroppo, nessuna delle azioni necessarie – spiega Tommaso Castronovo, responsabile rifiuti ed economia
circolare di Legambiente Sicilia- che dovevano essere attuate dalla Regione sono state concretamente poste in atto, né la semplificazione o l’accelerazione delle procedure per l’autorizzazione degli impianti per il trattamento dei rifiuti differenziati, né lo sblocco dei finanziamenti per la realizzazione dei centri comunali di raccolta e il compostaggio di comunità, o per l’implementazione della differenziata nelle tre città metropolitane e, da ultimo, neppure le misure previste per la riduzione della produzione dei rifiuti”.
No agli inceneritori
Legambiente sostiene che quella dei termovalorizzatori è una promessa impossibile per la Regione mantenere, “in quanto le imprese hanno disertato la manifestazione di interesse sulla realizzazione degli inceneritori. Bisogna cambiare assolutamente registro in una proposta politica di governo della gestione del ciclo integrato dei rifiuti avendo come riferimento solo ed esclusivamente il modello di economia circolare”.
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