Palermo è nuovamente nel caos rifiuti. Cumuli di immondizia invadono le strade della città, con numerosi roghi appiccati dai residenti esasperati nelle zone periferiche. Questa difficile situazione si accompagna a gravi sabotaggi all’impianto di Bellolampo, l’unica discarica pubblica della Sicilia che serve Palermo e l’hinterland. Oggi intanto arriva la Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti.
Atti di sabotaggio agli impianti di trattamento
Proprio nel weekend, a due giorni dall’arrivo della Commissione, ignoti hanno compiuto atti di sabotaggio mirati a danneggiare gli impianti di trattamento dei rifiuti. Sono stati allentati perni e componenti elettrici, oltre a evidenti colpi inferti con martello e pala al trituratore. Il presidente della Rap Giuseppe Todaro ha ricevuto dettagliate segnalazioni. “Nessuna ripercussione sulla raccolta dei rifiuti – assicura Todaro -, mentre ci sarà qualche ritardo sulla lavorazione. Una linea è ripartita subito, infatti, mentre l’altra speriamo di farla ripartire lunedì. Ieri abbiamo rallentato le operazioni di lavorazione per non intasare gli spazi, però temo serviranno 4-5 giorni per tornare alla normalità, ma ci sforzeremo di non creare disagi alla città”.
La reazione alle intimidazioni e la visita della commissione
“Al momento abbiamo fatto soltanto una segnalazione – spiega -, poi saranno le ditte a presentare una denuncia alla polizia”. Intanto, proprio oggi è attesa il sopralluogo a Bellolampo della commissione parlamentare d’inchiesta su rifiuti: “Purtroppo già siamo in una situazione emergenziale, adesso pure questi sabotaggi ma io non mi arrendo – prosegue Todaro -. È una lotta, ma se qualcuno pensa di intimidirci non ci riuscirà. Stiamo cambiando le cose e stiamo cercando di trasformare Bellolampo in una piattaforma tecnologicamente avanzata. Ci vorrà del tempo – conclude -, ma non sono abituato a mollare”.
Situazione critica lungo le strade
La città intanto brucia tra cumuli in strada e roghi, registrati in diverse zone nord come via Patti, via San Filippo, via Lanza di Scalea e via del Volpin. Una situazione insostenibile che richiede soluzioni rapide.
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