“La fauna selvatica incontrollata è una tragica calamità che sta distruggendo l’agricoltura siciliana. La mancanza di pioggia sta incrementando i danni già incalcolabili perché i cinghiali cercano cibo fresco e quindi annientano interi campi”. Lo afferma Coldiretti Sicilia che sottolinea come non si possa aspettare un giorno di più il piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, senza il quale – sottolinea l’organizzazione agricola – scenderemo di nuovo in piazza perché migliaia di aziende rischiano di chiudere.

Impatti Multidimensionali dell’Emergenza

“I cinghiali provocano incidenti con morti, limitano anche il turismo per la pericolosità dei sentieri ma soprattutto impediscono agli agricoltori di lavorare. È una piaga sociale su cui solo la Regione può intervenire e per questo l’attesa è finita. Il provvedimento – ricorda Coldiretti Sicilia – era stato promesso dal Governo regionale dopo la manifestazione del 28 maggio. Ad oggi però non c’è un atto di carattere ufficiale che traduce promesse in realtà”.

Allarme Coldiretti, granchio blu “killer dei mari”

Il granchio blu ha provocato danni per oltre 100 milioni di euro ai pescatori italiani, devastando gli allevamenti di vongole, cozze, ostriche, telline e pesci come sogliole e cefali. La situazione rischia di peggiorare ulteriormente se non verranno adottate misure urgenti per fermare l’invasione di questo predatore marino.

Il Veneto: regione più colpita

Coldiretti Pesca denuncia che il Veneto è la regione maggiormente colpita dall’emergenza. Nel Delta del Po, sia nel versante veneto che in quello emiliano, la produzione di vongole è stata praticamente azzerata dalla primavera del 2023 ad oggi. Il granchio blu, capace di frantumare i gusci delle vongole, ha devastato  anche gli allevamenti di cozze, inclusa la pregiata Scardovari Dop.

Impatto economico

Oltre 2.000 famiglie nella zona del Delta del Po sono minacciate dalla crisi, con gran parte dei dipendenti delle cooperative e dei consorzi in cassa integrazione. Il settore dell’acquacoltura in Italia, che vale circa mezzo miliardo di euro, vede nelle cozze la voce più importante, seguite dalle vongole e, in crescita, dalle ostriche.

La soluzione

Di fronte alla diffusione di una delle specie invasive più pericolose nel Mediterraneo, Coldiretti propone la promozione del consumo del granchio blu. Al Villaggio di Venezia, sono stati presentati piatti a base di granchio blu, creati dai cuochi pescatori e contadini di Campagna Amica.

Secondo un’indagine Coldiretti/Ixe’, il 54% degli italiani supporta questa iniziativa. L’8% ha già assaggiato piatti a base di granchio blu, mentre il 46% si dichiara disposto a farlo. Un altro 46% invece non è interessato ad assaggiarli.

L’obiettivo di Coldiretti è contenere la diffusione eccessiva del granchio blu, che sta invadendo i fondali delle coste italiane, creando al contempo nuove opportunità economiche per le comunità colpite. La creazione di una filiera che coinvolga pesca, grande distribuzione, ristoranti e agriturismi potrebbe rappresentare una soluzione efficace.

Articoli correlati